Sanihelp.it – Per diagnosticare le cause della disfunzione erettile si inizia con la cosiddetta anamnesi, ossia l'attenta raccolta della storia clinica e della storia della vita sessuale del soggetto.
Essa contiene preziose informazioni che compongono oltre la metà del quadro che l'andrologo va ad indagare e pertanto necessita di un tempo di raccolta abbastanza lungo. Successivamente, altre importanti informazioni possono derivare dalla visita medica andrologica che esamina gli organi genitali.
A questo punto lo specialista potrà decidere se sono necessari accertamenti mirati, che variano da paziente a paziente, e possono comprendere l'utilizzo di questionari che consentono di ottenere informazioni ancor più estese e rilevanti.
Vi è poi la possibilità di effettuare indagini del sangue di routine, quali ad esempio glicemia e colesterolo, e dosaggi ormonali, in particolare del testosterone e della prolattina.
Vi sono poi indagini strumentali per verificare la condizione anatomica e funzionale degli apparati coinvolti nel fenomeno erettivo. Fra questi la rilevanza maggiore spetta allo studio del sistema vascolare del pene mediante ecocolordoppler. Questo esame consente di ottenere precise informazioni sullo stato delle arterie del pene e sulla loro capacità di avere un flusso arterioso dotato di caratteristiche valide per ottenere un'erezione.