Sanihelp.it – La parola d'ordine è passate i primi tre mesi ma poi… Il sesso in gravidanza è da sempre considerato come un problema per la vita di coppia, invece che un'opportunità.
Del resto, nel primo trimestre, nausee e mutamenti ormonali effettivamente riducono il desiderio sessuale in molte donne. Nei mesi successivi, l'aumento del volume dell'utero della donna, cioè il pancione, diventa per l'uomo motivo di imbarazzo e calo del desiderio.
Uno studio polacco, tuttavia, indica come la sessualità, in gravidanza, non deve diventare un tabù. Il punto non è se fare sesso o no, ma capire come questo deve essere fatto.
Secondo la ricerca portata a termine dai ricercatori del Zaklad Perinatologii Instytutu uomini e donne devono mettersi d'accordo su che genere di approccio sessuale può funzionare in gravidanza.
Secondo quanto riportato dallo studio, una donna incinta è meno portata a avere un rapporto completo, classico, di penetrazione.
La stimolazione clitoridea, sembra incontri molto più il favore delle donne incinte piuttosto del piacere vaginale. Il motivo sembra anche dettato dal fatto che le carezze sono un momento intimo, tenero, di complicità e la variazione di assetti ormonali in gravidanza rende la donna più incline a una espressione della propria sessualità maggiormente improntata al contatto fisico, alla tenerezza.
Per cui masturbazione reciproca, carezze sulle zone erogene diventano l'apice del climax, in un clima che, se ben vissuto, insegna anche modi diversi di amare il partner, per entrambi. Il sesso in gravidanza, concludono i ricercatori polacchi, aiuta la donna a essere più fiduciosa nella propria femminilità. Gratifica quella parte che, nascosta sotto il peso della gravidanza, comunque esiste e deve essere coltivata con cura. E, fattore da non trascurare, migliora l'intesa sessuale post parto, quando i giochi erotici dei nove mesi possono diventare una piacevole variazione sul tema del rapporto completo.