Sanihelp.it – Sempre meno ginocchia sbucciate, visi arrossati e sudati e sempre più schermi accesi tra Internet, televisori e Playstation. Questo lo spaccato dello stile di vita dei bambini italiani ottenuto da una ricerca dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano, con la collaborazione di FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) e SIMG (Società Italiana Medicina Generale).
Dalle analisi, il numero di bambini e ragazzi sedentari è risultato molto elevato: 2 su 3 nell’età dell’asilo e quasi uno 1 su 2 nei ragazzi più grandi, con tendenza a maggiore sedentarietà da parte delle femmine. Se si considera la fascia d’età dai 3 ai 10 anni, i bambini trascorrono di fronte alla tv di media 1 ora e 45 minuti, ma andando verso l’adolescenza il tempo di videoesposizione oltrepassa le 2 ore.
Si può parlare di sedentarietà? «Sì – dice Giuseppe Mele, Presidente della FIMP – Lo stile di vita dei bambini/ragazzi è definito sedentario quando non viene praticato sport in orario extrascolastico per almeno due ore la settimana e gioco movimentato (che fa sudare) per almeno 30 minuti al giorno; non sedentario quando viene praticato sport per almeno due ore la settimana e gioco movimentato per almeno un’ora al giorno».
Inoltre il 44% dei bambini dai 3 ai 6 anni, il 31% dei bambini dai 7 ai 10 anni e il 26 % di quelli dagli 11 ai 16 anni presentano un rapporto circonferenza/altezza maggiore di 0,5, il che è indice di obesità viscerale, anche per bambini di peso normale. «I bambini con queste caratteristiche – spiega Claudio Maffeis, Professore Associato di Pediatria dell’Università di Verona – vanno monitorati con più attenzione perché possono presentare con più frequenza fattori di rischio cardiovascolare rispetto a quelli con un rapporto vita/altezza <0.5».
L’obesità viscerale, ovvero la deposizione di grasso nell’area addominale, soprattutto in sede peri-viscerale, è fattore di rischio importante per lo sviluppo di alterazioni metaboliche. La misura della circonferenza addominale è correlata al grasso intra-addominale. All’aumentare della circonferenza addominale aumenta il rischio di avere fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione arteriosa, elevati livelli di glicemia a digiuno, colesterolo totale e di trigliceridi, ridotti livelli di colesterolo HDL).
La videoesposizione aumenta all’aumentare del peso: sia i maschi che le femmine con rapporto vita/altezza >0,5 trascorrono più tempo con tv, pc o giochi elettronici dei coetanei con rapporto vita/altezza <0,5. Il minor livello di moto è quindi associato alla deposizione addominale di grasso.
Per quanto riguarda l’alimentazione, anche qui i dati non sono confortanti: il consumo medio di frutta e verdura nei bambini e ragazzi è nell’ordine delle 2-3 porzioni al giorno. Solo il 13% arriva a consumare quattro porzioni al giorno mentre a malapena due bambini su cento raggiungono abitualmente le 5 porzioni giornaliere raccomandate.
Altro punto debole: lo scarso consumo di pesce (in media 1 volta alla settimana contro le 3 raccomandate). Il consumo medio di carne è nell’ordine delle 5 porzioni settimanali, limite massimo raccomandabile; il 12% mangia carne tutti i giorni. Una nota positiva: l’84% di bimbi e ragazzi assume correttamente almeno una porzione al giorno di latte e derivati.