Sanihelp.it – Curare le malattie neurodegenerative attraverso l’utilizzo delle cellule staminali e di tecniche avanzate di ingegneria dei tessuti e di nanotecnologia: è l’obiettivo del progetto di ricerca Officina del Cervello, presentato in questi giorni a Milano nel corso di una conferenza alla quale hanno preso parte il presidente lombardo, Roberto Formigoni, l’assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, il titolare del progetto, professor Angelo Vescovi, il direttore generale di Niguarda, Pasquale Cannatelli, e Maurizio Colombo, presidente di Neurothon Onlus.
Il progetto verrà finanziato e sostenuto dalla Regione Lombardia con 2,5 milioni di euro per i prossimi tre anni, ai quali si aggiungeranno le risorse messe a disposizione dall’associazione Neurothon Onlus. L’équipe del professor Vescovi verrà ospitata nei laboratori dell’ospedale di Niguarda, grazie anche a una convenzione con il Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università Milano Bicocca.
La ricerca – già sperimentalmente a buon punto – è indirizzata essenzialmente alla costruzione di pezzi di ricambio (creati partendo da cellule staminali) da trapiantare in quelle zone di cervello danneggiate dalla malattia. In alcuni casi però questo non è sufficiente e per questo si sta sviluppando anche il lato della bioingegneria e della nanotecnologia, che permetterà di utilizzare al meglio le staminali.
Attualmente in Italia le malattie neurodegenerative colpiscono all’incirca l’1,5 % della popolazione e si prevede che raddoppieranno nei prossimi 50 anni, complice anche la maggior aspettativa di vita. I malati di Sclerosi multipla sono attualmente 52.000, con 1.800 nuovi casi all’anno, mentre la Sclerosi laterale amiotrofica registra circa 7.000 casi accertati con 1.500 nuovi casi all’anno, e l’Alzheimer vede 901.000 persone affette.