Sanihelp.it – Lo smaltimento dei rifiuti non rappresenta un fattore di rischio solo per l’ambiene, ma anche per la salute. È quanto conferma uno studio sanitario effettuato in Campania ,commissionato dal Dipartimento della Protezione Civile all’Organizzazione Mondiale della Sanità, a cui hanno partecipato Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto Superiore di Sanità, Arpa Campania, Osservatorio Epidemiologico Regionale e Registro campano delle Malformazioni Congenite.
I dati emersi dall’ultima fase di studio, presentati oggi a Napoli alla Fiera di Oltremare, hanno infatti confermato la correlazione statistica tra la presenza di siti di abbandono incontrollato di rifiuti ed effetti negativi sulla salute. nei 196 comuni delle due province, per molte patologie. Il trend di rischio evidenziato è particolarmente elevato nei Comuni in cui il fenomeno della gestione illegale è particolarmente grave, sia per numero di siti sia per la pericolosità dei materiali abbandonati.
La palma nera spetta ad otto Comuni: Acerra, Bacoli, Caivano, Giugliano, Aversa, Castelvolturno, Marcianise e Villa Literno, in cui è stata rilevata un’impennata dei tassi di mortalità generale del 12% tra le donne e del 9% tra gli uomini. La stessa area presenta inoltre un aumento del rischio di malformazioni congenite dell’apparato uro-genitale e del sistema nervoso che supera l’80 per cento.
Anche la mortalità per tumori è risultata crescere in funzione del rischio ambientale. Tra le varie cause analizzate è emersa con particolare rilievo la mortalità per tumore del fegato e dei dotti biliari (+ 19% negli uomini e + 29% nelle donne).