Sanihelp.it – Dal 29àÂà° simposio annuale di San Antonio in Texas, giungono i risultati di un importante studio clinico sulla terapia ormonale del carcinoma mammario, il tumore che più frequentemente colpisce le donne e la cui incidenza è in costante aumento. In particolare, nel nostro Paese, l’incidenza è tra le più alte del mondo, con circa 30.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno, concentrati maggiormente al Nord e nelle aree urbane.
L’incremento di nuovi casi si accompagna ad un costante aumento della sopravvivenza registrato in questi ultimi decenni: se nei primi anni 80 la sopravvivenza a 5 anni registrava punte del 73%, oggi l’81% delle donne vince il tumore.
Secondo il rapporto di Astrazeneca, importante multinazionale farmaceutica, Anastrozolo si afferma nella cura delle donne in post-menopausa affette da tumore al seno ormono-sensibile in fase precoce. Il farmaco diventa così la terapia ormonale di riferimento per questa patologia sostituendo quella a base il Tamoxifene.
Lo studio ATAC presentato al congresso ha dimostrato appunto la maggiore efficacia di Anastrozolo rispetto a Tamoxifene permettendo di ridurre di un ulteriore 26% il tasso di recidive e comportando sostanziali vantaggi quali:
- la diminuzione del 53% del rischio di tumore alla mammella controlaterale
- la diminuzione del 16% del rischio di recidiva a distanza
- la diminuzione del 13% del rischio di morte da tumore al seno
- la riduzione significativa del rischio di tumore dell’endometrio, di trombosi venose profonde e di ictus