Sanihelp.it – L’Italia e’ il Paese con il piu’ alto numero di parti cesarei nell’Ue, con un picco del 36,9% nel 2003. Sono i dati di una indagine Istat “Gravidanza, parto, allattamento al seno”, condotta su un campione di circa 60 mila famiglie tra dicembre 2004 e settembre 2005.
Rispetto al 29,9% del 1999-2000, nel 2004-2005 si passa a 35,2%. L’incremento è davvero significativo al sud (dal 34,8 al 45,4%) e nelle isole (dal 35,8 al 40,8%). c’è poi una gradne differenza tra strutture private dove si raggiunge una percentuale del 56,9, mentre e pubbliche dove la percentuale di parti cesarei è del 33,3%.
«Sono dati che non stupiscono più di tanto», commenta Donatella Poretti dell’ADUC, «anche se mediamente l’informazione sul parto e l’assistenza in generale è migliorata negli anni, altrettanto non si può dire per l’informazione e la possibilità di tecniche, come l’anestesia epidurale, che se generalizzata eviterebbe il ricorso al cesareo in molti casi (forse la maggiorparte): è innegabile (e il dato delle cliniche private ne è lo specchio) che il ricorso al cesareo è dovuto essenzialmente per la paura dei dolori del travaglio e del parto».