Sanihelp.it – Il disturbo bipolare: depressione e mania in un vissuto reale e creativo. È questo il tema dell’incontro – talk show tenutosi questa mattina a Milano, alla presenza del professor Giovanni Battista Cassano, direttore del dipartimento di psichiatria neurobiologia farmacologia e bioteconolgie e della scuola di specializzazione in psichiatria dell’Università di Pisa.
Il disturbo bipolare, di cui soffrono in Italia più di 900.000 persone, si presenta con due fasi differenti, una maniacale e una depressiva, classificabili in tre gradi a seconda della gravità. I sintomi tipici della prima fase, quali agitazione, iperattività, autostima ipertrofica, maggiore loquacità e successione rapida di pensieri e idee hanno contribuito nei secoli alla creazione di opere geniali e personalità uniche come quelle di Amadeus Mozart, Vincent Van Gogh, Virginia Wolf, Ernst Hemingway, ma anche Platone, Abramo Lincoln, Benito Mussolini, Winston Churchill: tutte persone affette da disturbo bipolare, non a caso definito la bella follia.
Dietro a questi vissuti eccezionali, e a quelli meno eccezionali ma altrettanto drammatici di molte persone comuni, ci sono però storie di depressione, disperazione, crisi di autosvalutazione e pensieri ricorrenti di morte. Non a caso la percentuale di suicidi tra le persone affette da disturbo bipolare è 30 volte superiore al normale.
Per evitare queste morti silenziose e spesso apparentemente inspiegabili occorre agire diffondendo una corretta informazione sul problema: chi soffre di disturbo bipolare non è pazzo o schizofrenico, e con il giusto supporto può guarire. Come? Con una corretta terapia psichiatrica associata all’uso di farmaci specifici di nuova generazione come la quetiapina.