Sanihelp.it – «Il fattore aggravante non è tanto l’età avanzata, quanto le patologie croniche preesistenti come diabete, cardio e vasculopatie», spiega Sanguinetti, «E’ per questo che al vaccino antinfluenzale va aggiunto quello contro lo pneumococco, responsabile della maggior parte delle polmoniti».
Infine una questione delicata: quando è necessario il ricovero? Delicata perché un eccesso di prudenza e quindi un ricovero non necessario, in un soggetto anziano comporta più rischi (esposizione a batteri resistenti, stress per il cambiamento delle condizioni ambientali, separazione dai familiari, ecc.) di quanti ne elimina.
«Qui è il medico di base che tiene le redini della situazione» conclude Sanguinetti, «Dopo aver somministrato la terapia lo deve controllare dopo 24-48 ore. Se la febbre non solo persiste ma è aumentata, se la frequenza degli atti respiratori supera i 30 al minuto, se c’è tachicardia (oltre 100 battiti al minuto), se ci sono segni di collasso o un importante abbassamento della pressione arteriosa, oppure se il paziente è cianotico, se c’è anche uno solo di questi segni il paziente deve essere tempestivamente trasferito in ospedale.
Dove si possono fare gli accertamenti necessari per individuare eventuali complicazioni ed approntare le cure».