Sanihelp.it – Importanti novità nell’ambito della cura delle malattie autoimmuni, come la leucemia, l’artite reumatoide e la sclerosi multipla. È stato scoperto un gene che riconosce i propri simili ed evita di aggredirli. Lo studio è stato condotto dall’università di Standford.
Secondo uno studio apparso sull’autorevole Nature, l’analisi del comportamento sociale delle ascidie, invertebrati marini dall’aspetto simile a quello dei fiori, riporta alla loro capacità di riconoscere geneticamente i propri simili. Tale particolarità, afferma Anthony De Tomaso, coordinatore del progetto, è dovuta ad un’immunoglobulina simile a quella presente nel corpo umano.
«Se potessimo insegnare alle cellule chi aggredire e chi no», spiega il biopatologo «avremmo già sconfitto molte malattie autoimmuni. Ora, grazie all’identificazione del gene che, nelle ascidie, opera naturalmente questo tipo di selezione, siamo all’inizio di un percorso che dovrebbe portare alla loro cura».