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Scoperto legame tra recettori cerebrali e deficit di memoria

Sanihelp.it – Il Dipartimento di Neuroscienze e Neurotecnologie dell’Istituto Italiano di Tecnologia è autore di uno studio pubblicato su Neuron e realizzato in collaborazione con alcuni tra i maggiori esperti internazionali della ricerca in campo neurologico. Lo studio, durato più di tre anni, era teso a capire come la mobilità dei recettori e il loro traffico all’interno delle cellule regolassero la comunicazione tra i neuroni.


I risultati hanno dimostrato come la plasticità neuronale, ossia la capacità del cervello di adattarsi agli stimoli provenienti dall’ambiente esterno, sia dipendente dalla mobilità e dal riciclo di un particolare tipo di recettori presente sulla superficie dei neuroni: i recettori AMPA.

Tali recettori sono responsabili della trasmissione di segnali eccitatori nel cervello grazie alla loro capacità di legare diversi neurotrasmettitori eccitatori (molecole chimiche rilasciate dai neuroni per comunicare tra loro) tra cui il glutammato. I recettori AMPA sono particolarmente abbondanti alle sinapsi, ossia i punti di contatto tra due neuroni. Quando questi recettori legano il glutammato rilasciato dal primo neurone, generano degli impulsi elettrici che contengono le informazioni da trasmettere nel secondo neurone.

Lo studio ha dimostrato come la mobilità dei recettori AMPA permetta il controllo del numero di recettori accumulati alle sinapsi. Questo fenomeno risulta fondamentale quando, all’aumentare degli stimoli esterni, la trasmissione di informazioni deve essere potenziata. Il potenziamento dei segnali eccitatori tra i neuroni è basato su un aumento della quantità di neurotrasmettitore rilasciato e da un aumento corrispondente e controllato di recettori AMPA sulla superficie dei neuroni che lo ricevono.

Questo studio è stato condotto sulle cellule dell’ippocampo, la porzione del cervello deputata alla memoria e all’apprendimento, alla quale si possono ricondurre i malfunzionamenti propri di molte patologie con deficit delle facoltà intellettive. La scoperta risulta quindi fondamentale per aprire nuove prospettive nel campo della ricerca di queste patologie attraverso lo studio dei meccanismi che le causano.

La prossima sfida dei ricercatori sarà di studiare e di capire la relazione tra la difficoltà dei processi di apprendimento e la mobilità dei recettori di superficie dei neuroni.

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