Sanihelp.it – Il fumo di sigaretta potrebbe avere effetti simili a quelli dei farmaci antidepressivi sul cervello umano. Questa è l’ipotesi di un gruppo di ricercatori che spiega l’elevato numero di fumatori nella popolazione e la loro difficoltà a smettere di fumare.
«Il fumo cronico produce un effetto antidepressivo-simile sui centri cerebrali – ha dichiarato il Dott. Gregory A. Ordway, professore di psichiatria presso il Centro Medico dell’Università del Mississippi a Jackson – questo potrebbe spiegare l’alta percentuale del vizio del fumo e la difficoltà elevata della sua cessazione negli individui depressi». Tuttavia non è ancora chiaro se questa azione sul cervello sia da attribuire alla nicotina o alle altre sostanze chimiche presenti nelle sigarette.
Il Dott. Ordway, assieme alla collaboratrice Dott.ssa Violetta Klimek, hanno esaminato una porzione del cervello chiamata locus coeruleus e normalmente associata ai disturbi della depressione.
I ricercatori hanno confrontato questa parte di tessuti cerebrali, prelevati dopo la morte, in sette pazienti accaniti fumatori, con quelli prelevati in nove non-fumatori. Tutti i pazienti risultavano mentalmente sani.
Gli studiosi hanno rilevato nei tessuti cerebrali dei fumatori, alcune anormalità neurochimiche simili a quelle trovate negli animali da laboratorio trattati con farmaci antidepressivi. Questi reperti concordavano con quanto già segnalato nel numero di settembre della rivista: Archives of General Psychiatry.
In particolare, scrive Ordway, il cervello dei fumatori presentava una significativa carenza di adrenorecettori alfa-2 e dell’enzima tiroxina- idrossilasi utili alla produzione, da parte del cervello, di alcune sostanze chimiche quali la noradrenalina e la dopamina. Questi due rilievi sono identici a quelli trovati negli animali trattati sperimentalmente con farmaci antidepressivi e sono due markers utilizzati per rilevare la potenziale presenza di farmaci antidepressivi nell’organismo.
«Questa è la prima volta che qualcuno dimostra effetti biologici simili a quelli prodotti da medicinali antidepressivi nel cervello dei fumatori cronici», ha dichiarato Ordway.
Ha inoltre puntualizzato che non è ancora chiaro se sia il fumo a provocare questi effetti o se queste sostanze chimiche presenti nel cervello aumentino la suscettibilità all’inizio del fumo. Per chiarire questi punti ancora oscuri della sua ricerca proseguiranno i test sugli animali.
Ordway aggiunge che anche se si scoprisse questo effetto antidepressivo delle sigarette, non ne raccomanderebbe comunque l’uso, ma spera che questa ricerca possa aiutare nella scoperta di un miglior trattamento antifumo per i pazienti depressi.