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Trapianti e loro costi: un occhio alla spesa, e due ai risultati

Sanihelp.it – Nel corso del congresso “New and Hot in Liver Trasplantation”, che si è tenuto a San Miniato, è stato presentato il primo studio economico sulla cura e trapianto di fegato.


L’analisi, realizzata presso l’Unità di Trapiantologia Epatica dell’Ospedale Cisanello di Pisa, ha cercato di realizzare un modello utile alla valutazione dei costi di questa prestazione sanitaria, per rendere globalmente più razionale il sistema dei trapianti di fegato.

Lo studio ha esaminato 4 anni di attività per un totale di 252 trapianti in 235 pazienti (17 di loro sono stati ritrapiantati). Le tipologie dei costi prese in considerazione sono state: costi propri del trapianto, costi relativi alla iperspecializzazione della tecnica (staff medico, esami diagnostici, terapia intensiva, farmaci, interventi terapeutici post operatori); costi generali del reparto di trapiantologia epatica (sala operatoria, ammortamento delle apparecchiature etc. ) e costi generali dell’ospedale.

Secondo i risultati, il costo di un paziente trapiantato e vivente oscilla tra i 107.000 e i 118.000 €. Il solo costo del trapianto si attesta attorno agli 80.000 €.

“Il trapianto di fegato – afferma Franco Filipponi, direttore dell’Unità di Trapiantologia Epatica dell’Ospedale Cisanello – è una procedura chirurgica molto complessa con un grosso impatto sui costi dell’Ospedale. E’ stato possibile realizzare un’analisi precisa delle performance mediche del nostro centro in relazione al consumo di risorse sanitarie onde identificare le strategie di gestione più idonee ad abbassare i costi dell’ intervento mantenendo inalterati i risultati clinici.”

“L’individuazione dei costi – afferma Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti – e la definizione di modelli per il loro calcolo, sono argomento di grande importanza per rendere razionale e ben organizzato il sistema dei trapianti. A tal fine è fondamentale la ricerca di strategie di gestione che consentano il controllo dei costi, mantenendo e migliorando la qualità dei risultati clinici. Il lavoro condotto dall’Unità di Trapiantologia Epatica di Franco Filipponi va esattamente in questa direzione.”

Il modello è applicabile non solo all’ambito dei centri trapianti, ma a qualsiasi prestazione sanitaria. Potrebbe quindi essere uno strumento per monitorare il consumo di risorse sanitarie in relazione all’efficacia e alla qualità della prestazione, nell’ottica di un contenimento dei costi.

Come si evidenzia dalle dichiarazione degli “addetti ai lavori” si presta sempre più maggiore attenzione ai costi sanitari, ma non perdendo mai di vista la qualità dei servizi: forse siamo sulla strada giusta per spendere meno e migliorare la qualità delle prestazioni.

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