Sanihelp.it – Perché, nonostante le avvertenze dei medici sui suoi effetti collaterali, sembra che nessuno possa rinunciare al consumo di caffeina?
La risposta più immediata è quella più ovvia: perché la caffeina è buona.
Amara e dal sapore deciso, la caffeina è l’ingrediente principale delle bevande più consumate al mondo: tè, caffè, cioccolata, energy drink e bibite analcoliche dolci a base di cola.
Ma le ragioni di questa preferenza non si limitano alla soddisfazione delle papille gustative.
La caffeina ha un’innegabile influenza positiva sul rendimento psico-fisico: incrementa l’attenzione, la cognizione e la velocità di reazione, combatte la fatica e migliora la performance in prove di vigilanza, come la guida di un veicolo o la risoluzione di problemi matematici.
Se non ci credete chiedetelo agli studenti americani, che si dice siano soliti affrontare le notti di studio assumendo mezza pillola da 200 mg di caffeina sciolta in 50 mg di Gatorade…
Stravaganze made in Usa a parte, molti studi confermano le proprietà benefiche della caffeina.
Uno dei più famosi si chiama Operation Nighthawk ed è stato condotto in Canada su soldati a cui sono state concesse solo tre ore di sonno su 52 ore di corse, prove di tiro ed esercizi di vigilanza.
Come antidoto antifatica i militari hanno testato dei chewing gum contenenti 100 mg di caffeina ciascuno. Questa ricerca ha dimostrato che la caffeina masticata lavora tre volte più velocemente di quella assunta in bevande o pillole.
Un altro test, condotto al Brigham and Women’s Hospital di Boston, ha visto 16 volontari trascorrere per un mese giornate di 43 ore (cioè 29 ore svegli e 14 ore dormendo), assumendo a ogni risveglio una pillola. Alcuni prendevano dei placebo, altri caffeina.
Il capo dello studio Charles Czeisler (neurologo ed esperto del sonno alla Harvard Medical School) ha concluso che assunzioni modeste e frequenti di caffeina sono coadiuvanti efficaci nel mantenimento della vigilanza.
Ma come interviene la caffeina sulla nostra capacità di veglia e attenzione?
La caffeina interagisce con adenosina, un elemento chimico presente nel corpo che agisce come una naturale pillola per il sonno.
La caffeina blocca l’effetto ipnotico di adenosina e impedisce di addormentarsi.
Ma non è tutto: molti studi dimostrano che la caffeina è anche diuretica, ristorativa, analettica e analgesica (contrasta le cefalee, anche di tipo tensivo).
E se non vi basta, leggete Cinque motivi per bere cinque caffè.
CONTENUTO MEDIO DI CAFFEINA DI BEVANDE E ALIMENTI | |
bevanda o alimento | quantità |
bevande a base di cola | 35-50 mg per lattina |
caffè americano | 115-120 mg per tazza |
decaffeinato | <5 mg per tazzina |
espresso o moka | 40-80 mg per tazzina |
istantaneo | 65-100 mg per tazzina |
istantaneo decaffeinato | <5 mg per tazzina |
cappuccino | 70-80 mg per tazza |
cioccolata (barretta di 60 g) | 30-40 mg |
tè | 40-50 mg per tazza |