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Pacifico, un oceano di rifiuti

Diciassette subacquei del Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) hanno lavorato per ben 33 giorni nelle acque dell’Oceano Pacifico che lambiscono 10 degli atolli più incontaminati della terra ma ciò che hanno trovato è stata davvero una brutta sorpresa: 57 tonnellate di rifiuti recuperate dai fondali nonostante gli atolli siano molto lontani dalla civiltà e le isole abbiano solo un paio di residenti stagionali.


La varietà della montagna di rifiuti recuperati va dai tappi di bottiglia agli accendini, passando per plastica e attrezzatura da pesca abbandonata e il direttore del Noaa si è detto scioccato dalla quantità di spazzatura individuata in un luogo remoto che dovrebbe di conseguenza essere incontaminato. Le isole infatti  forniscono un prezioso habitat per coralli, pesci, uccelli, mammiferi marini ed altri animali selvatici che soffrono gli effetti negativi dell’inquinamento e  durante la speciale missione di pulizia i sommozzatori hanno anche portato in salvo tre tartarughe marine intrappolate dalle reti di pesca. Un ulteriore intervento impegnativo si è reso necessario per rimuovere una enorme rete di 28 metri depositata a 16 metri di profondità, un rifiuto davvero ingombrante dal peso di più di 11 tonnellate.

Missioni periodiche di pulizia vengono condotte dagli studiosi dell’ente americano dal 1966 e fino ad oggi sono stati rimossi dai fondali ben 904 tonnellate di rifiuti in 19 anni, ma quest’anno  la quantità di spazzatura recuperata è stata molta di più del solito, un altro segnale preoccupante sulla salute dei nostri mari.

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FonteANSA

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