Ci sono soluzioni di tipo passivo, che cioè non curano il disturbo ma aiutano a non peggiorare la situazione e a evitare i danni alla salute generale e a quella dei denti in particolare.
Per esempio si può ricorrere a paradenti o tutori detti bite a forma di morso, da indossare di notte e, se necessario, anche di giorno, che impediscono il contatto occlusale adattandosi tra i denti e prevengono i danni all’apparato dentale e a quello muscolo-scheletrico. Queste protezioni, sottolinea The Bruxism Association UK, sono efficaci nel prevenire lesioni, riducono l’attività dei muscoli occlusori (consentendo così un certo rilassamento delle fasce muscolari), salvaguardano il lavoro del dentista e non hanno effetti collaterali.
I bite vanno fatti fare su misura dal proprio dentista.
Per dare sollievo al dolore e ai muscoli indolenziti, si può applicare uno strofinaccio bagnato caldo o tiepido ai lati del viso. Ansiolitici leggeri, in particolare benzodiazepine, vengono a volte prescritti ma non devono essere utilizzati per lunghi periodi.
Infine, quando il bruxismo ha cause locali (interferenze nell’occlusione dentale possono scatenare questa attività come in un tentativo dell’organismo di eliminare queste interferenze consumandole digrignando i denti), il dentista può intervenire per eliminare queste interferenze con un trattamento ortodontico (utilizzo di apparecchiature fisse o mobili ortodontiche) o un molaggio selettivo (consumo programmato da parte del dentista delle superfici masticanti di alcuni denti).