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Una fonte naturale di vitamina C: l’acerola

Salute

Il nome scientifico dell’acerola è Malpighia punicifolia o Malpighia glabra L., anche conosciuta come Ciliegia delle Barbados, o Ciliegia dell’India Occidentale perché il suo frutto, una drupa rossa, somiglia molto alle ciliegie. Il nome Malpighia le venne attribuito in onore del medico italiano Marcello Malpighi, grande studioso delle piante.
La pianta è un arbusto o un piccolo albero, che può raggiungere i 5 metri di altezza, e i fiori sono colorati, dal rosa fino al rosso.
I frutti dell’acerola sono una delle maggiori fonti di vitamina C, in quanto sono da 30 a 50 volte più ricchi degli agrumi, ma contengono anche vitamine del gruppo B, provitamina A, sali minerali (ferro, potassio, calcio e magnesio), tannini, flavonoidi, che conferiscono loro proprietà antiossidanti, ricostituenti, di aumento delle difese dell’organismo e di miglioramento dell’assorbimento del ferro.
Il principale utilizzo dell’acerola è contro l’influenza, il raffreddore e le infezioni delle prime vie aeree. Essa agisce contrastando i radicali liberi e quindi riducendo l’invecchiamento cellulare, migliora la risposta del sistema immunitario, aiuta la riparazione dei vasi capillari e a mantenere la pelle più sana stimolando la produzione di collagene ed elastina. 
Il nostro organismo non è in grado di produrre la vitamina C, che quindi deve essere introdotta con l’alimentazione. Tuttavia si tratta di una vitamina termolabile, che non resiste al calore, pertanto la cottura di alimenti che ne sono ricchi ne provoca la dispersione. Per questo esistono in commercio numerosi integratori contenenti questa indispensabile sostanza, e in particolare anche l’acerola si trova sotto forma di capsule, compresse o polvere da solubilizzare in acqua.


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