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Epilessia: il lockdown ha peggiorato i sintomi

Sanihelp.it – Peggioramento delle crisi epilettiche in circa il 20% dei casi, disturbi del sonno nel 46,9% e sintomi depressivi nel 19%. Sono questi gli effetti del lockdown sulle persone con epilessia che la Fondazione Lega Italiana Contro l’Epilessia ha fotografato attraverso un’indagine. 


A causa del forzato periodo di isolamento e senza l'adeguata assistenza medico-sanitaria, circa il 40% delle persone affette da epilessia ha manifestato sintomi, mentre in 2 malati su 10 si è verificato un aumento del numero delle crisi. Un problema riscontrato soprattutto nelle persone in poli-farmacoterapia e con scarsa qualità del sonno.

Da questi dati emerge come i disturbi del sonno, da lievi a moderati, rappresentino un fattore di rischio per il peggioramento dei sintomi, soprattutto nelle forme gravi di epilessia. Nonostante la quasi totalità dei malati (il 93%) abbia continuato regolarmente le terapie anche durante il lockdown, ben il 37% del campione ha riferito problemi nella gestione della malattia e difficoltà nel follow up e nell’assistenza medico-sanitaria.

Dall’indagine emerge che il 38% dei malati ha riferito di avere in programma un controllo neurologico che cadeva nel periodo di lockdown, ma nella maggioranza dei casi (96%) non è stato possibile ricevere. La difficoltà di accesso ai farmaci e la necessità di incrementare la terapia sono state le altre due problematiche principali incontrate dai malati durante il lockdown.

Durante il periodo di lockdown, però, la tecnologia è andata in soccorso ai malati. Tra le persone che necessitavano di contattare il neurologo curante, il 71% ha avuto successo: il 43% attraverso sms o WhatsApp, il 25% tramite e-mail e il 31% via telefono. Da questi dati, quindi, si intuisce come lo sviluppo e il potenziamento della telemedicina sia necessario. 

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