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Scommettere sulla scienza e vincere

Sanihelp.it – Il 3 settembre 2020 sarà trascorso esattamente un anno da quando, improvvisamente, la professoressa Stefania Spanò è venuta a mancare a causa di un aneurisma cerebrale.


Una vita dedicata alla scienza quella della dott.ssa Spanò: la sua morte un’inspiegabile tragedia alla quale il marito, ricercatore anche lui, ha cercato di reagire anche attraverso l’istituzione di una borsa di studio intitolata alla memoria della moglie, da assegnare a una giovane ricercatrice abruzzese o molisana, sicuro così di rispettarne la volontà.

L’istituzione della borsa di studio in memoria della professoressa Stefania Spanò è un modo per tenere vivo non solo il ricordo di questa donna, ma è anche un modo per offrire un’opportunità a una persona abruzzese o molisana che voglia dedicare la propria vita alla ricerca, in un territorio che di opportunità in questo campo ne offre davvero poche.

Dopo un’impegnativa campagna di raccolta fondi è stato emanato il bando per individuare una giovane ricercatrice, che potesse dimostrare il suo legame con l’Abruzzo o il Molise (regione d’origine della professoressa Spanò) e la motivazione per la ricerca, che avesse conseguito la laurea di secondo livello in discipline scientifiche da non più di due anni dalla scadenza del bando e che volesse trascorrere un periodo di sei mesi di ricerca all’estero, per svolgere un progetto di ricerca in biologia cellulare e/o microbiologia molecolare.

Al bando hanno concorso 8 candidate provenienti da varie città dell’Abruzzo (Avezzano, Bisenti, Isola del Gran Sasso, Bussi sul Tirino, Martinsicuro, Fossacesia, Ortona) e Molise (Agnone).

Le candidate, tutte molto giovani, laureate da meno di due anni in discipline scientifiche biomediche, hanno presentato progetti interessanti, da svolgersi in Svezia, Inghilterra, Spagna e Stati Uniti d’America.

La cosa è tanto più sorprendente in quanto, a causa della pandemia, era molto difficile anche solo pensare di svolgere un progetto di ricerca in laboratorio, per di più all’estero.

Tutte le candidate, invece, sono riuscite a prendere contatto con ricercatori stranieri e a presentare progetti ambiziosi, con vario grado di difficoltà.

Ancora più interessante è stato scoprire come le candidate hanno espresso il loro legame con il territorio (Abruzzo o Molise) e la motivazione per la ricerca.

Entrambe le condizioni erano indispensabili, perché la borsa di studio è stata bandita per ricordare la professoressa Spanò, nata in Molise e vissuta a Pescara, con alle spalle una splendida carriera scientifica, dagli studi svolti a Bologna, al Ph.D. ottenuto al Negri Sud, ai lunghi anni di ricerca all’Università di Yale, USA e all’Università di Aberdeen, Scozia.

A spuntarla è stata la Dott.ssa Francesca Cervellini, di Isola del Gran Sasso (TE), con laurea magistrale conseguita all’Università Politecnica delle Marche che andrà a sviluppare un progetto dal titolo Epigenetic regulation in fungi: the role of DNA methylation in Aspergillus, presso il Dipartimento di Genetica dell’Università di Siviglia, Spagna, sotto la responsabilità del Prof. Canovas.

Si rinnova l’idea che la ricerca si può svolgere in tutto il mondo: anche in questo si intravvede l’eredità della professoressa Spanò, che era una convinta sostenitrice dell’internazionalità della scienza e che ha svolto la sua attività di ricerca in tre diversi Paesi intessendo collaborazioni con laboratori di tutto il mondo.

Il buon esito dell'iniziativa non sarebbe stata possibile senza il coinvolgimento e la fattiva collaborazione della Fondazione Abruzzese per le Scienze della Vita ONLUS. 

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