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Difficoltà sessuali: interviene lo smartphone

Sanihelp.it – Dalla collaborazione fra ambulatorio medico di Psicosessuologia della Regione Veneto (ASL 3, ex ASL12), Università di Udine e Università Cattolica di Milano è nato uno studio, pubblicato sulla rivista Sexual Medicine che ha evidenziato l’utilità delle app per smartphone anche per alcune problematiche sessuali.


Nello specifico nello studio in questione ci si è concentrati sull’eiaculazione precoce psicogena.

«L’approccio con cui affrontavamo tradizionalmente questo disturbo – spiega Gabriele Optale, dell’ambulatorio di Psicosessuologia – era di offrire ai pazienti un ciclo di psicoterapia con sedute ambulatoriali integrato da una serie di esercizi da svolgere a casa, ma in questa ricerca abbiamo valutato l’innovazione di far assistere l’attività dei pazienti a casa da una app di coaching».

L’app è stata realizzata nel Laboratorio di Interazione Uomo-Macchina – HCI Lab, (https://hcilab.uniud.it) dell’Università di Udine ed è stata progettata dai docenti Luca Chittaro e Stefano Burigat.

«Lo sviluppo dell’app – illustra Chittaro, direttore di HCI lab – è iniziato con la creazione di un avatar 3D che insegna all’utente come eseguire esercizi di chinesiterapia di rinforzo dei muscoli del pavimento pelvico, sia con istruzioni verbali che dimostrando i movimenti. Poi, applicando l’esperienza del nostro laboratorio con le app per la Mindfulness, abbiamo arricchito le funzionalità dell’app con degli esercizi di distanziamento dai pensieri negativi tipici della difficoltà sessuale vissuta dagli utenti».

L’app supporta infatti gli esercizi di distanziamento mentale con esperienze interattive suggestive nelle quali l’utente fa dissolvere i pensieri negativi sul touchscreen guidando fenomeni naturali come l’azione delle onde del mare sulla sabbia o del vento sulle nuvole.

«Lo studio che ho effettuato con i pazienti – descrive Optale – si è svolto presso l’ambulatorio di Psicosessuologia e ha visto la partecipazione di due gruppi di persone: i due gruppi ricevevano le stesse sedute di psicoterapia ma differivano nel tipo di ausilio fornito per gli esercizi domestici». Il gruppo trattato, nello specifico, in modalità tradizionale ha ricevuto gli usuali materiali cartacei con le indicazioni delle attività da svolgere, mentre il secondo gruppo ha ricevuto l’app che li avrebbe assistiti in tali attività.

Lo studio si è avvalso della supervisione di Giuseppe Riva dell’Università Cattolica di Milano. «I risultati ottenuti – sottolinea Riva – hanno messo in evidenza importanti effetti migliorativi sul controllo dell’eiaculazione e sulla self-confidence nei pazienti che hanno utilizzato l’app di coaching sui propri smartphone rispetto al gruppo di pazienti che faceva invece uso dei tradizionali materiali cartacei».

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