HomeDietaPoche regole per un'alimentazione sostenibile

Poche regole per un’alimentazione sostenibile

Soluzioni per una tavola eco.

Sanihelp.it – Appena celebrata il 16 di ottobre, la Giornata Mondiale dell’Alimentazione ha messo in luce quando sia ormai una sfida globale adottare abitudini sostenibili anche a tavola. Un impegno condiviso che risulta alla portata di tutti: bastano infatti piccoli cambiamenti nelle abitudini alimentari e singoli gesti quotidiani per preservare la salute e proteggere al tempo stesso l'ambiente.


Secondo una recente ricerca su un campione di circa 11.000 cittadini europei, circa due terzi dei consumatori sarebbero disposti a cambiare le proprie abitudini alimentari per salvaguardare l’ambiente.

Al tempo stesso però  la maggior parte degli intervistati sembra sottovalutare l’impatto che possono avere i comportamenti dei singoli a livello globale e quanto anche piccoli cambiamenti possano incidere sulla salute del pianeta.

Cosa si può fare allora perché i nostri gesti quotidiani siano a basso impatto ambientale? Queste le risposte della Fondazione Bonduelle che suggerisce innanzitutto di preferire diete ad alto contenuto di vegetali.

Le diete cosiddette flexitariane, a base vegetale con l’introduzione occasionale di proteine animali, oltre ad avere vantaggi per la salute hanno un impatto diretto anche sull’ecosistema di terra e oceani attraverso soprattutto il controllo delle emissioni di gas serra.

Secondo un recente studio europeo su questo tema, il consumo di carne ha effetti maggiori sulla produzione di gas serra: diminuirne dunque il consumo può effettivamente far bene all’ambiente. 

E’ stato calcolato che, se tutti gli italiani non mangiassero carne per un solo giorno a settimana, si avrebbe un risparmio totale di 198 mila tonnellate di CO2, pari al consumo elettrico annuo di quasi 105 mila famiglie o a 1,5 miliardi di km in auto. Detto in altre parole, un piatto di carne in meno la settimana avrebbe gli stessi benefici di tre milioni e mezzo di auto in meno sulle strade in un anno.

Fondamentale evitare gli sprechi. Secondo una ricerca di IXE, gli sprechi domestici rappresentano il 54% del totale di cibo buttato: ben più di quello che va perso nella ristorazione (il 21% del totale), nella distribuzione commerciale (15%), nella trasformazione della materia prima (2%) o nell'agricoltura (8%). Anche nel quotidiano, preparare porzioni adeguate all’effettivo consumo ed evitare di comprare cibo in quantità eccessive è un passo importante nella catena contro lo spreco alimentare e quindi la salvaguardia del pianeta.

A questo proposito, comprare alimenti imbustati che riportano la data di scadenza ben in evidenza è una buona idea per evitare lo spreco di cibo, così come comprare alimenti surgelati, che durano molto più a lungo.

Meglio poi mangiare cibi stagionali. Coltivare verdure fuori stagione consuma molta energia poiché spesso sono necessarie risorse come acqua, calore e nutrienti. È una buona pratica quindi cercare di selezionare le verdure di stagione, scegliendo le più adatte a seconda di dove si vive e in base alle proprie esigenze nutrizionali.

E infine, largo al riutilizzo in cucina per nuove ricette e gustose che permettono di dare una seconda chance a cibi ancora buoni da consumare.  

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