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Stress, la pandemia alza i livelli

Covid e ansia

Sanihelp.it – Ha stravolto ritmi e abitudini. E ha portato un aumento aumento dei livelli di stress e ansia tra gli italiani, sia sul piano individuale che collettivo. Proprio per via della pandemia, un italiano su tre, indipendentemente dall’età, è preoccupato per la propria salute, un dato che per le donne arriva al 40%. Lo sostiene una ricerca di Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione condotta in collaborazione con Human Highway.


E’ proprio la paura del Covid-19 a creare ansia: si teme di ammalarsi o che il virus colpisca i propri cari. Non manca, tra le preoccupazioni quella per il lavoro, che affligge un italiano su quattro, soprattutto tra gli uomini, nel 28%, con particolare riferimento ai timori per le prospettive future.

Il 15% degli intervistati vede nella limitazione alle relazioni sociali la principale causa di stress, problema sentito soprattutto dai più giovani e dagli over 65.

«Lo stress è una reazione normale dell’organismo che si verifica quando le condizioni esterne cambiano e si determina una situazione inattesa» spiega il professor Piero Barbanti, professore di neurologia all’Ospedale San Raffaele di Roma.

«Ma se c’è uno stress buono che permette di reagire e superare i problemi, c’è uno stress cattivo non strettamente legato al fattore scatenante che si attiva per un nonnulla con danni di tipo ossidativo e infiammatorio all’organismo nel tempo» continua l’esperto.

I campanelli di allarme? «Sintomi che non hanno una base organica consistente e sono persistenti» continua Barbanti.  «Si va dalle difficoltà a concentrarsi al sonno non riposante, dal mal di testa alla tensione muscolare, dal respiro corto al bruciore allo stomaco fino ai disturbi legati alla sfera sessuale.»

Secondo l’indagine, 8 italiani su 10 hanno sofferto di almeno un disturbo riconducibile allo stress negli ultimi 12 mesi, con una maggiore incidenza tra le donne e un aumento, per entrambi i sessi, di tutti i disturbi legati allo stress rispetto allo scorso anno.

Chiedere consiglio al medico e assumere farmaci di automedicazione sono i due comportamenti più diffusi in caso di piccoli disturbi legati allo stress, adottati rispettivamente dal 42,7% e dal 41,7% degli intervistati. Ricorrere ai farmaci di automedicazione è un’abitudine più femminile, mentre gli uomini tendono a rivolgersi al medico, ad amici e parenti, e al web.

«Tra i farmaci di automedicazione utili per la gestione dei sintomi da stress ci sono quelli che facilitano il sonno visto che dormendo ci si autoricarica e ci prepara ad affrontare possibili situazioni stressanti in maniera sistematica», spiega Barbanti.

Ci sono poi comportamenti che possono aiutare a limitare lo stress. Secondo la ricerca, sonno e alimentazione corretta sono i più diffusi, adottati rispettivamente dal 39% e dal 34% degli intervistati. Seguono sport, attività fisica e il prendersi del tempo per dedicarsi alle proprie attività preferite, stare da soli, con i propri affetti, o a contatto con la natura.

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