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Un augurio di lunga vita

L'età non fa più paura

Sanihelp.it Entro il 2025 gli over 65 raggiungeranno nel mondo il miliardo e mezzo mentre in Italia rappresentano già il 23.3% della popolazione, con un’aspettativa di vita media che nel giro di ottant’anni toccherà la soglia dei 93 anni.


Ma anche se vivremo più a lungo come sarà la qualità della vita? E’ una delle domande che ci si pone con l’avvio il 7 di aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Salute, del Decennio dell’invecchiamento sano indetto dalle Nazioni Unite.

Una giornata che vede in prima linea Fondazione Valter Longo Onlus, la prima in Italia dedicata a garantire a tutti, in particolare alle persone svantaggiate e in condizioni di povertà, una vita lunga e sana attraverso una corretta alimentazione e uno stile di vita salutare.

«Se è vero che il nostro Pianeta è destinato a diventare sempre più longevo, ciò che diventa essenziale è poter raggiungere una longevità che sia anche sana» ha commentato Antonluca Matarazzo, Direttore Generale di Fondazione Valter Longo Onlus.

L’alimentazione è il fattore più importante in questa direzione che può agire come un potente farmaco naturale per preparare una longevità sana, sin dalla primissima infanzia.

La prevenzione delle più importanti malattie croniche non trasmissibili, come le malattie cardiovascolari e autoimmuni, il cancro e il diabete, passa proprio da una nutrizione equilibrata, in grado di evitare l’insorgenza dello stato infiammatorio cronico che rappresenta un importante fattore di rischio, anche per l’insorgenza di malattie neurodegenerative, quali l’Alzheimer.

Ecco cinque consigli della Fondazione Valter Longo Onlus per vincere la sfida dell’Healthy Aging.

Il digiuno intermittente mantiene le cellule giovani. Un’abitudine che accomuna diversi gruppi di centenari è l’assunzione dei pasti principali e degli eventuali spuntini in un arco di 12 ore per beneficiare di altrettante ore di digiuno notturno che, grazie al periodo di riposo dell’organismo, consente di rigenerare dall’interno e di riparare le cellule danneggiate, eliminando quelle ormai non più funzionali. Non è difficile; basta infatti considerare 12 ore dalla fine della cena: se avremo consumato l’ultimo pasto alle 21:00, aspetteremo a fare colazione alle 9:00 di mattina.

I centenari insegnano. «La dieta della longevità recepisce le abitudini alimentari dei gruppi di centenari più sani, in Calabria, quelli di Okinawa, di Loma Linda in California, della Costa Rica e della Grecia» spiega la nutrizionista Romina Cervigni.

Cosa ci insegnano? Sicuramente a seguire un’alimentazione con molta frutta a guscio, un po’ di pesce, poche proteine animali, pochi zuccheri e pochi grassi saturi o trans e molti carboidrati complessi derivati da legumi e da altri alimenti di origine vegetale. Molti di questi centenari spesso mangiano al massimo 2- 3 volte al giorno, poco la sera, e in molti casi prima che faccia buio.

 L’importanza delle fibre. Una dieta troppo ricca di proteine di origine animale può generare uno stato di infiammazione dell’organismo che rischia di compromettere il buon funzionamento del sistema immunitario, alterando la flora batterica intestinale, il cosiddetto microbiota. Meglio quindi prevenire questo pericolo con un menù ricco di fibre: sulla tavola non dovrebbero mai mancare verdura di stagione, legumi e un po’ di frutta.

Il sistema immunitario si rafforza con la vitamina D. Un’alimentazione varia e completa, che preveda l’assunzione del giusto quantitativo di proteine, il consumo di prodotti ricchi di Omega 3 come il pesce grasso, le noci e l’olio evo è un’insostituibile alleata per un sistema Immunitario efficiente. Ma per dare un vero »boost» alle difese del nostro organismo è fondamentale il giusto apporto di vitamina D, contenuta in alimenti come il pesce e i funghi, o facilmente integrabile nella dieta.

Il metabolismo rimane attivo con lo sport. L’attività fisica è un altro elemento fondamentale per la longevità sana: dal semplice giardinaggio, alle arti marziali, alla danza. La maggior parte delle persone che toccano i 100 anni in buona salute sono persone attive o molto attive fino a tarda età, anche se molte di loro non sanno neppure cosa significhi andare in palestra.

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