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Mediterranea, la miglior dieta al mondo

Salute a tavola

Sanihelp.it – Non solo è la dieta più conosciuta al mondo ma è anche la migliore. Lo ha stabilito il media statunitense U.S. News & World Report, noto a livello globale per la redazione di classifiche e consigli per i consumatori posizionando la dieta mediterranea davanti alla dash e alla flexariana.


Il primato generale della dieta mediterranea, come sottolinea la Coldiretti, è stato conquistato grazie al primo posto ottenuto in ben cinque specifiche categorie: prevenzione e cura del diabete, difesa del cuore, mangiare sano, componenti a base vegetale e facilità a seguirla.

A contendere la vittoria della dieta mediterranea sul podio sono state la dieta dash contro l’ipertensione che si classifica al secondo posto e la flexariana, un modo flessibile di alimentarsi; al quarto posto della classifica c’è la storica dieta ipocalorica weight watchers e al quinto la dieta della Mayo Clinic basata su una piramide che incrocia abitudini alimentari e comportamenti quotidiani come mangiare davanti alla tv, non fare attività fisica, assumere troppi zuccheri.

Il riconoscimento come miglior regime alimentare al mondo arriva a poco più di dieci anni dall’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità riconosciuto dall’Unesco il 16 novembre 2010.

Tutto merito di una virtuosa ed equilibrata lista di alimenti come pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito all’Italia di conquistare il record di longevità in Europa.

E’ stata proprio l’emergenza sanitaria legata alla pandemia a provocare una svolta salutista nei consumatori che hanno privilegiato la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere sia in Italia che all’estero.

Lungo tutta la Penisola infatti si registra un aumento medio del 9,7% dei consumi nel 2020 dei prodotti simbolo della dieta mediterranea come olio extravergine d’oliva, frutta e verdura fino alla pasta, secondo l’analisi condotta da Coldiretti su dati Ismea.

A guidare la classifica della spesa mediterranea in Italia è la frutta che ha segnato un incremento degli acquisti dell’11%. Al secondo posto l’olio extravergine d’oliva dove i consumi sono aumentati del 9,7%, davanti alla verdura con una crescita del 9% e della pasta che ha registrato un +8.9%, grazie al boom fatto registrare da penne e spaghetti certificate fatte con grano 100% Made in Italy.

Il primo posto nella classifica mondiale delle diete è anche una risposta ai bollini allarmistici e a semaforo fondati sui componenti nutrizionali che alcuni paesi, dalla Gran Bretagna al Cile alla Francia, stanno applicando su diversi alimenti della dieta mediterranea sulla base dei contenuti in grassi, zuccheri o sale.

«I sistemi di etichettatura nutriscore e a semaforo sono fuorvianti perché rischiano di escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta» afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.

Così si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche specialità come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano e il prosciutto di Parma le cui semplici ricette non possono essere certo modificate.

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