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Ma tu sai accettare le critiche?

Vita pratica

Sanihelp.it – Che l’oggetto sia il lavoro, la vita privata, la gestione dei soldi o quella dei figli sta di fatto che tutti noi, chi più chi meno, siamo esposti a critiche. Ma sappiamo accettarle e farne tesoro?


E’ sempre opportuno pensare innanzitutto che una critica ben fatta può insegnare tanto e farci migliorare. Ma piuttosto che riceve una critica improvvisa, che non ci si aspetta, sarebbe sempre meglio chiedere agli altri un feedback sulle proprie azioni. Questo fa sì infatti che si possa decidere quando e dove si riceverà il feedback, scegliendo le situazioni che per noi sono più favorevoli come, ad esempio, durante un colloquio in una ambiente in cui ci si sente a proprio agio.

Chiedendo un feedback su quello che si sta facendo poi ci si può preparare mettendosi nella giusta predisposizione per ricevere la critica. Così facendo, per altro, si assume una posizione di comando mostrandosi forti e indipendenti anziché deboli e vittime della critica.

Ma come mantenere il controllo quando si viene criticati?

 Davanti a una critica ponete domande concrete così che all’interlocutore risulti più facile darvi un riscontro.

Ascoltate attentamente quando vi vengono date le risposte alle vostre domande: ricordate in ogni caso che non siete tenuti a controbattere immediatamente visto che questo rischia di porvi sulla difensiva mostrandovi deboli.

Controllate di aver capito tutto quanto vi è stato detto come critica e ponete ulteriori domande se qualcosa non vi è chiaro.

Prendete posizione: ora tocca a voi spiegare in breve come avete accolto la critica, cosa ha suscitato in voi e presentate la questione dal vostro punto di vista.

Cercate di far capire come vi è possibile che la critica ha centrato nel segno.

Ringraziate per il riscontro avuto, indipendentemente da come sia andato il colloquio. Un ringraziamento in più dimostra superiorità e capacità di superare la situazione.

E se la critica arriva a ciel sereno? Fermatevi evitando di dare risposte affrettate, di giustificarsi o di passare all’attacco indignati. Rimanete stupiti e in silenzio ripetendo dentro di voi »voglio prima capire cosa sta succedendo». Poi cominciate a porre domande di chiarimento che hanno il duplice vantaggio di aiutarvi a chiarire le idee e a prendere tempo. Quando una critica coglie di sorpresa bisogna evitare di diventare vittima della situazione e decidere fino a che punto lasciarsi coinvolgere.

Basilare è stabilire quanto sia importante per voi quello che vi è stato detto, se vale la pena capire o se è opportuno lasciar perdere. E alla fine comunicate al vostro interlocutore il risultato a cui siete giunti decidendo se sia opportuno affrontare il tutto subito, fissare un incontro o lasciar perdere perché non importante.

La chiave comunque è prendere tempo per riflettere: anche due minuti possono bastare per valutare meglio la situazione. E questo è fondamentale soprattutto quando si ha a che fare con le cosiddette teste calde che hanno bisogno di sbollire perché si possa parlare con loro. Ogni commento immediato, infatti, non fa che far crescere la rabbia in queste persone. Con le teste calde è basilare parlare pacatamente, mantenendo il contatto di sguardi, dicendo chiaramente cosa infastidisce e cercando di fissare delle regole come uscire dalla stanza se continua ad urlare.

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