Sanihelp.it – L'aloe è una pianta dalle mille virtù curative, conosciute fin dagli antichi Egizi. Lasciando all'industria il compito di produrre cosmetici e rimedi naturali certificati (per esempio lassativi o regolatori della flora intestinale) che sfruttano le sue proprietà, avere una piantina di aloe in casa o sul terrazzo significa avere la possibilità, al bisogno, di tagliare una foglia e utilizzare il gel contenuto per farsi un impacco rigenerante o lenire scottature domestiche.
Alla coltivazione dell'aloe è stata dedicata una giornata di studio a Roma, l'Aloe Day: un appuntamento annuale rivolto a ricercatori, produttori, tecnici del verde, farmacisti e semplici appassionati, per fare il punto delle conoscenze relative a questa pianta.
«Le piante di aloe sono utilizzate da secoli nella medicina popolare e, sebbene molti gli ingredienti siano stati identificati, gli effetti terapeutici non sono ancora correlati a un singolo componente», spiega Luigi Lucini, Università cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.
Le specie Aloe barbadensis Miller L. (detta anche A. vera) e Aloe arborescens L. sono le più ampiamente utilizzate nel mondo, ricavando dalla foglia essudati (rilasciati a seguito di lacerazioni), estratti dermali e/o il parenchima interno (gel d’aloe).
Precedenti studi hanno riportato come l'attività biologica di aloe includa la promozione della guarigione delle ferite, un'attività catartica e antiossidante, immunomodulante, antibatterica e gastroprotettiva. Molti autori guardano alla componente polisaccaridica del gel d’aloe come la componente cui ascrivere la maggior parte delle proprietà farmacologiche e fisiologiche, sebbene quasi tutti convengano sul fatto che ci sia un’azione sinergica tra diverse componenti.
Tra i polisaccaridi, alcuni mannani aventi una spina dorsale di residui di mannosio e glucosio, sembrano essere i più interessanti a scopi nutraceutici.
La seconda classe di composti chimici comprende antroni e cromoni, prodotti secondari della pianta che comprendono la più nota aloina, come pure aloeresine, aloenina e aloe-emodina. Tali composti sono stati segnalati per avere effetti catartici, antinfiammatori in vivo, per aumentare i movimenti peristaltici della muscolatura e per la loro attività antiossidante.
I polisaccaridi sono localizzati nel parenchima interno mucillaginoso delle foglie, mentre gli antrachinoni sono principalmente localizzati nel derma. Alcuni autori hanno studiato le proprietà nutraceutiche di aloe in vitro e in sistemi modello in vivo, evidenziando una correlazione positiva con lo stato di salute.
Le proprietà antiossidanti, in termini di contrasto ai radicali liberi, sono associate soprattutto alla componente polifenolica; quelle immunostimolanti sembrano invece essere indirette, via modulazione della microflora intestinale da parte della frazione polisaccaridica, mentre l’attività di stimolazione della guarigione delle ferite è sempre esercitata dalla stessa frazione polisaccaridica, ma in modo diretto.
Le proprietà antimicrobiche sono state attribuite alla componente polifenolica, sebbene alcuni autori riportino che anche il gel fogliare sembra attivo in tal senso. Pure caratterizzata, a livello medico scientifico, è infine l’attività contro alcune linee tumorali, via induzione selettiva dell’apoptosi cellulare.