Sanihelp.it – Depressione, malumore, ansia, nervosismo, insonnia: sono alcuni dei sintomi della cosiddetta sindrome premestruale, da cui la forma più grave conosciuta come Disturbo Disforico Premestruale (PMDD), è considerata un disturbo dell’umore che compare, in genere, intorno alla settimana precedente il ciclo mestruale. Si ritiene che il PMDD colpisca circa il 3-8% delle donne, e in molti casi è così intenso da interferire con le normali attività quotidiane.
Le ragioni di questa sindrome non sono ancora del tutto chiare, ma da uno studio emerge il possibile coinvolgimento di un ormone, la melatonina, deputato alla regolazione dei ritmi biologici dell’organismo.
I ricercatori canadesi del Douglas Mental Health University Institute hanno dimostrato una correlazione tra i sintomi premestruali e un’alterazione nella secrezione di melatonina. Lo studio ha osservato come i ritmi della melatonina variassero nelle 24 ore in un gruppo di donne affette da PMDD e un gruppo di donne sane.
Le donne con PMDD vedevano ridursi significativamente i livelli di secrezione di melatonina durante le ore notturne, rispetto alle donne sane. Presentavano anche una riduzione dei livelli di melatonina durante la fase luteale sintomatica, rispetto alla fase follicolare asintomatica. I risultati finali dello studio mostrano che nelle donne con PMDD la melatonina potrebbe avere un ruolo chiave.
La scoperta del ruolo delle melatonina e dei ritmi circadiani dell'organismo sullo sviluppo della sindrome potrebbe aiutare a migliorare i trattamenti, sia farmacologici che non farmacologici, per questa malattia. Per esempio, si potrebbe pensare a un'integrazione di melatonina nei giorni che precedono il ciclo.
Un aiuto può venire anche dalla fitoterapia: verbena, avena e camomilla sono utili per alleviare la tensione, l'ansia e la tendenza alla malinconia, le foglie di tarassaco officinale, mais e ananas contrastano il gonfiore e la ritenzione di liquidi, la calendula è indicata contro la tensione del seno, l'agnocasto aiuta a regolare gli squilibri ormonali e agisce sulla ritenzione urinaria e gli spasmi.
Può essere utile anche un'integrazione di vitamine del gruppo B, tramite la dieta o degli integratori. A dirlo uno studio dell’American Journal of Clinical Nutrition, secondo cui chi mangia cibi più ricchi di B, come i cereali integrali, il lievito di birra, il fegato, i legumi, il germe di grano e la frutta a guscio, sente meno i sintomi che precedono il periodo delle mestruazioni.
Nello studio, più del 60% delle donne che avevano nel loro menu giornaliero almeno 1,9 milligrammi di tiamina godevano di una migliore protezione dalla sindrome premestruale. Medesimi risultati si sono riscontrati nelle donne che consumavano alimenti con un’assunzione di 2,5 milligrammi di riboflavina.