Sanihelp.it – La Giornata mondiale della vista, quest’anno vuole focalizzare l’attenzione sull’importanza dei controlli per preservare la salute degli occhi, soprattutto perché in un futuro non troppo lontano la miopia sarà una sorta di emergenza.
I bambini e gli adolescenti di oggi, perennemente assorti nei loro device, saranno gli adulti miopi di domani, come spiega Paolo Nucci, Direttore della Clinica Oculistica Universitaria dell'Ospedale San Giuseppe di Milano: «Questa patologia è in costante aumento: entro metà secolo in Italia e nel resto d’Europa, il 75-80% della popolazione sarà miope. Tra le cause, non solo la genetica ma anche lo stile di vita caratteristico dei Paesi industrializzati, caratterizzato dall’impiego costante di dispositivi che richiedono attività visiva ravvicinata, ambienti chiusi, scarsa esposizione all’aria aperta e alla luce naturale».
«La buona notizia – prosegue Nucci – è che la progressione del difetto miopico può essere tenuta sotto controllo grazie alle nuove terapie oggi disponibili. L’atropina, in particolare, è una sostanza dimostratasi efficace nel rallentare la miopia evolutiva, quella che compare fra i 6 i 14 anni. Anche un recente studio condotto dalla Clinica Oculistica Universitaria dell'Ospedale San Giuseppe, tra i primi a coinvolgere pazienti europei, ha confermato l’utilità di questa sostanza. Il lavoro ha preso in esame 52 bambini in cui è stata impiegata l’atropina e 50 soggetti di controllo. Dopo 12 mesi di terapia, in 41 pazienti fra quelli trattati (79%), la progressione della patologia ha subìto un sostanziale rallentamento, sia rispetto al momento di inizio dello studio sia rispetto al gruppo di controllo».
«La miopia, insieme a ipermetropia e astigmatismo, appartiene alla famiglia dei ‘difetti refrattivi’. In occasione della Giornata mondiale della vista, che quest’anno invita a sottoporsi alle opportune visite di controllo, occorre ricordare che lo screening dei difetti refrattivi deve iniziare non prima dei 3 anni, per evitare il rischio di falsi positivi», sottolinea l’esperto.
«Discorso diverso per quanto riguarda il test del riflesso rosso (o red reflex), da eseguire alla nascita perché in grado di riconoscere precocemente alcune patologie gravi come la cataratta congenita, condizione che deve essere trattata entro le 6 settimane di vita. Oggi, grazie all’impegno del Ministero della Salute e di molte Regioni, in quasi tutte le neonatologie italiane viene eseguito il test del riflesso rosso. È un segnale importante dell’attenzione crescente che nel nostro Paese viene dedicata alla prevenzione».