Sanihelp.it – Occhietti lucidi e naso che cola: è un classico, un po’ per tutti i bambini, durante i mesi più freddi.
Se è vero come lo è, che un banale raffreddore non richiede l’intervento del medico e tende a guarire con le dovute precauzioni del caso; ci sono però raffreddori che costituiscono un campanello d’allarme per condizioni ben più gravi che non vanno quindi sottovalutate.
A tal proposito l’American Academy of Family Physician ricorda che è necessario rivolgersi al proprio pediatra di fiducia quando la febbre supera i 38° o persiste da più di 3 giorni.
è buona norma consultare un medico se i sintomi di influenza e raffreddore persistono da più di 10 giorni o se dopo un miglioramento iniziale, si assiste a un nuovo e più intenso peggioramento.
La situazione non va sottovalutata nemmeno se il bambino fa difficoltà a respirare (dispnea) e la pelle tende a diventare bluastra.
Altro campanello d’allarme può essere costituito dal vomito e dalla diarrea, dal dolore all’orecchio, dall’irritabilità e dalle eventuali difficoltà a svegliarsi del bambino.