Sanihelp.it – Le malattie cardiometaboliche rappresentano un problema molto diffuso nella popolazione femminile. Si stima infatti che rappresentino la causa di morte per più una donna su due. Diverse sono le problematiche coinvolte, dalle malattie cardiovascolari, al diabete, al sovrappeso e obesità, sino ai tumori.
Dal Libro Bianco sulla salute della donna 2016 promosso da Onda emerge come le malattie cardiovascolari costituiscano la principale causa di mortalità e disabilità nella popolazione femminile di età superiore ai 50 anni. È noto, infatti, che nel genere femminile queste malattie hanno un esordio posticipato di circa 10-15 anni rispetto a quanto accade negli uomini, per l’azione protettiva degli ormoni estrogeni.
Si stima inoltre che il 55% delle donne morirà per malattie cardiovascolari contro solo il 43% degli uomini. Tra i fattori di rischio, accanto a quelli tradizionali come ipertensione arteriosa, tabagismo, diabete mellito, età e sovrappeso, si evidenziano fattori specifici per il sesso femminile, come menopausa, sindrome dell’ovaio policistico, malattie autoimmuni e malattie associate alla gravidanza.
Il diabete e le problematiche legate al peso, nonostante siano peculiari nella popolazione maschile, nelle donne, se presenti, possono provocare un severo impatto sulla salute in generale comportando l’insorgenza di malattie importanti a livello cardiovascolare, oncologico e muscoloscheletrico. Il diabete, infatti, è l’ottava causa di morte negli uomini (3,1%) mentre ha un maggior impatto sul genere femminile essendo la sesta causa di morte con il 3,9% dei decessi totali e nelle donne aumenta da 3 a 7 volte il rischio di andare incontro a malattia coronarica rispetto agli uomini diabetici.
Inoltre, le donne diabetiche hanno una maggiore prevalenza di obesità e ipertensione arteriosa, un peggior controllo dei valori di glicemia e colesterolo e maggior rischio di trombosi. Per quanto riguarda il sovrappeso, nonostante sia più diffuso tra gli uomini che tra le donne (44,8% vs 28,2%), così come l’obesità (10,8% vs 9,7%), nelle donne sono associati con aumentato rischio di diabete di tipo 2, diverse forme di tumori e malattie cardiovascolari, per esempio aumentando il rischio di malattia coronarica del 64%, contro il 46% registrato negli uomini.
A parità di rischio cardiovascolare, le donne continuano a ricevere meno spesso terapie di prevenzione rispetto a quanto accade nella popolazione maschile in tutte le fasce di età. Nonostante l’aumento crescente di dati sulle differenze di genere, tali presupposti epidemiologici sono stati trascurati nella pratica clinica.