Sanihelp.it – Dopo un lungo periodo di stagnazione si assiste quest’anno a un incremento di 2 punti percentuali: i fumatori infatti erano il 22% nel 2019, ultimo anno di rilevazione pre-pandemica.
Le rilevazioni di quest’anno, invece, hanno registrato un incremento nella percentuale dei fumatori in entrambi i sessi.
Sono in aumento anche le persone che fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% del 2022 rispetto al 1,1% del 2019, ma più di una persona su tre (il 36,6%) le considera meno dannose di quelle tradizionali.
I fumatori, soprattutto giovani, scelgono sempre più spesso questi dispositivi per limitare l’uso della sigaretta tradizionale o perché li percepiscono appunto come meno nocivi.
L'OMS ha messo in luce i rischi per la salute legati all'utilizzo di sigarette elettroniche e di prodotti a tabacco riscaldato, in particolare riguardo ai disturbi respiratori.
I risultati di un recente studio sostenuto da Fondazione AIRC e condotto all’Istituto Mario Negri di Milano hanno evidenziato anche che, nella vita reale, questi prodotti non aiutano a smettere di fumare, al contrario aumentano il rischio che i non-fumatori inizino a fumare sigarette tradizionali e che gli ex-fumatori ricadano nella dipendenza da tabacco.
Il 31 maggio è la Giornata mondiale senza tabacco, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) proprio per riflettere su tutte queste importanti tematiche.
Nello specifico quest’anno la Giornata è focalizzata sull'impatto del tabacco sul pianeta: dalla coltivazione, alla produzione, alla distribuzione e ai rifiuti.
Stiamo avvelenando il nostro pianeta. Durante tutto il suo ciclo, il tabacco inquina il pianeta e danneggia la salute di tutte le persone.
Questo il messaggio della campagna OMS, che mira, inoltre, a evidenziare gli sforzi dell'industria del tabacco per apparire ecosostenibile e migliorare la propria reputazione e quella dei suoi prodotti commercializzandoli come rispettosi dell'ambiente.
Il tabacco uccide oltre 8 milioni di persone ogni anno; il fumo causa circa l’85-90% dei casi di tumore del polmone, oltre ad aumentare il rischio di sviluppo di tumori del cavo orale e della gola, del pancreas, del colon, della vescica, del rene, dell'esofago, del seno, soprattutto tra le donne più giovani, e di alcune leucemie.
Il tumore del polmone in Italia è la seconda neoplasia più frequente negli uomini e la terza nelle donne, con 34.000 decessi stimati solo per il 2021.
Sono necessarie azioni immediate: l’Italia è scesa al diciottesimo posto nella classifica del Tobacco Control Scale, un’indagine internazionale che misura l’efficacia delle attività di contrasto al tabagismo nei diversi Paesi europei.
Per far fronte a questa emergenza, negli ultimi 3 anni AIRC ha destinato oltre 21 milioni di euro a circa 100 progetti di ricerca dedicati al tumore del polmone, con l’obiettivo di sviluppare metodi per diagnosi sempre più precoci e terapie più efficaci e mirate.
AIRC proprio in occasione della giornata del 31 maggio rilancia l’appello dell’Istituto Mario Negri che, in collaborazione con la Società italiana di tabaccologia, ha promosso la raccolta firme italiana a sostegno dell’iniziativa comunitaria Europa libera dal tabacco, nata dalla petizione di tanti cittadini alla Commissione Europea.
«L’obiettivo è arrivare alla prima generazione europea libera dal tabacco entro il 2030 mettendo fine alla vendita di prodotti del tabacco o a base di nicotina per i cittadini nati dopo il 2010 – afferma Silvano Gallus, ricercatore AIRC dell’Istituto Mario Negri –. La tutela della salute corre in parallelo alla tutela dell’ambiente: la petizione preme infatti a salvaguardare dall’inquinamento causato da fumo e mozziconi i paesaggi naturali e gli spazi di socialità soprattutto dei più giovani, come parchi e centri sportivi».
Con l’approvazione del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-25 e dei singoli Piani Regionali, le Regioni sono state chiamate a promuovere l’adozione consapevole di uno stile di vita sano e attivo in tutte le età e nei setting di vita e di lavoro, integrando cambiamento individuale e trasformazione sociale.
All’interno del Macro Obiettivo 1 dedicato alla prevenzione delle Malattie croniche le Regioni hanno sviluppato programmi di contrasto al consumo dei prodotti del tabacco e con nicotina condivisi tra i Servizi sanitari e sociosanitari, istituzioni educative e datori di lavoro, attivando reti e comunità locali.
Il Telefono Verde contro il Fumo 800 554088, numero presente dal 2016 (D.L.vo n.6 del 2016) sui pacchetti di sigarette, è un servizio nazionale, anonimo e gratuito, promosso dall'Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OssFAD) dell’Istituto Superiore di sanità.
Attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16, il servizio svolge attività di consulenza sulle problematiche legate al fenomeno del tabagismo, rappresentando un collegamento tra Istituzione e cittadino-utente, un punto d'ascolto e di monitoraggio.