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Cancro al seno triplo negativo, arriva l’immunoterapia

Tumori: prevenzione e terapie

Sanihelp.it – L’FDA (Food and Drug Administration) ha dato il via libera ad atezolizumab, un anticorpo monoclonale già utilizzato per altri tipi di tumore, per la somministrazione insieme alla chemioterapia con nab-paclitaxel per trattare il cancro al seno inoperabile, localmente avanzato o metastatico triplo-negativo. 


L'approvazione si basa su uno studio in cui l'aggiunta di atezolizumab a nab-paclitaxel ha ridotto il rischio di progressione o morte del 40% rispetto al solo nab-paclitaxel in questa popolazione di pazienti.
Nello studio, presentato lo scorso anno al congresso ESMO di Monaco di Baviera e pubblicato in contemporanea sul NEJM (New England Journal of Medicine), si è visto che il cocktail di farmaci ha aiutato a prevenire l'avanzare della malattia di una mediana di 7,4 mesi, rispetto ai 4,8 mesi con la sola chemioterapia. 

Si attendono ancora i dati di sopravvivenza globale che richiedono più tempo per la loro valutazione.

Ogni anno negli Stati Uniti vengono diagnosticati più di 250mila casi di cancro al seno invasivo, dei quali circa il 15% sono triplo-negativi
Secondo la definizione della National Breast Cancer Foundation, in questo tumore non sono presenti i tre tipi comuni di recettori che stimolano la crescita tumorale: estrogeni, progesterone e il gene HER2. 

Ad oggi atezolizumab, in monoterapia, viene usato nel trattamento del carcinoma uroteliale e del carcinoma polmonare non a piccole cellule, localmente avanzati o metastatici. Il farmaco viene somministrato esclusivamente per via endovenosa ed è sottoposto a monitoraggio addizionale da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco, affinché gli operatori sanitari segnalino qualsiasi reazione avversa sospetta, per aumentare la sicurezza del suo impiego.

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