Sanihelp.it – Il gruppo di ricerca coordinato dal professor Giuseppe Basso, direttore del Dipartimento di Pediatria Salus Pueri di Padova e responsabile del laboratorio di Oncoematologia Pediatrica, ha messo a punto un metodo nuovo attraverso il quale, analizzando le cellule dei pazienti in trattamento terapeutico, è possibile identificare a soli 15 giorni dall’inizio della terapia se questa sta funzionando.
In sintesi, la novità identificata sta nella sopravvivenza libera da eventi a 5 anni per i bambini e gli adolescenti affetti da Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA) e ha raggiunto, con i più recenti trial clinici, l’ 86% dei pazienti.
L’obiettivo è stato, quindi, quello di rivolgersi all’utilizzo di metodiche sensibili e specifiche per lo studio della Malattia Residua Minima (MRM), come per esempio la citofluorimetria a flusso e la PCR, per il monitoraggio dei pazienti nel corso della terapia per arrivare a definire, per ogni singolo paziente, una terapia mirata, che comprenda terapie a minor intensità per i pazienti a basso rischio o intensificazione terapeutica con eventuale infusione di cellule staminali emopoietiche per i pazienti ad alto rischio.
In pratica, attraverso il metodo padovano, è possibile identificare in pochissimi giorni quale sarà la prognosi del paziente e definire cura e assistenza in base alla previsione.