Sanihelp.it – La faringe è divisa in tre porzioni: nasofaringe (o rinofaringe), orofaringe e ipofaringe. Il tumore nasofaringeo si può sviluppare a qualsiasi età ed è più comune in Asia che non in Europa e negli Stati Uniti. Sembra che introdurre con l’alimentazione nitriti e pesce salato possa costituire un fattore di rischio, così come il virus Epstein-Barr, l’agente patogeno che causa la mononucleosi e altre forme oncologiche come i linfomi. Il cancro nasofaringeo si presenta spesso con metastasi linfonodali palpabili nel collo. I disturbi più comuni provocati dai tumori che crescono nel nasofaringe sono sensazione di naso chiuso permanente, fuoriuscita di secrezioni e di sangue dal naso (epistassi), sensazione di orecchie tappate (per la chiusura della tuba di Eustachio), otalgia. Il trattamento comprende la chemioterapia e la radioterapia e a volte la chirurgia. La prognosi è favorevole per i pazienti con tumore localizzato, la cui sopravvivenza a 5 anni è di circa l’80%, che si riduce a meno del 50% per i pazienti con malattia metastatica. L’agenzia regolatoria statunitense Food and Drug Administration (FDA) ha recentemente approvato penpulimab per il trattamento del carcinoma nasofaringeo non cheratinizzante negli adulti. Penpulimab è un anticorpo monoclonale umanizzato di tipo IgG1, che blocca l’interazione tra il recettore PD-1, espresso sui linfociti T, e i suoi ligandi PD-L1 e PD-L2, frequentemente sovraespressi dalle cellule tumorali e dall’ambiente tumorale stesso. In questo modo viene riattivata la risposta immunitaria antitumorale. Il farmaco può essere utilizzato in combinazione con cisplatino o carboplatino e gemcitabina per la malattia ricorrente o metastatica negli adulti. Ci sono purtroppo anche degli effetti indesiderati, tra cui polmonite, colite, epatite, endocrinopatie, nefriti con disfunzione renale e reazioni cutanee. In combinazione con chemioterapia, gli eventi avversi più comuni (≥20%) sono stati nausea, vomito, ipotiroidismo, stipsi, riduzione dell’appetito e del peso corporeo, tosse, infezione da COVID-19, astenia, rash cutaneo e febbre.
C’è ancora da studiare per arrivare a qualcosa di definitivo, con il tempo si potrà disporre di più dati e si potrà paragonare l’effetto di penpulimab con quello di altri farmaci simili.
Nuova terapia per il tumore nasofaringeo
Tumori: prevenzione e terapie

FontePharmastar.it