Sanihelp.it – Il sessantesimo Festival di Sanremo si è chiuso con ascolti oltre ogni aspettativa, le solite polemiche ma una certezza: Antonella Clerici piace, a grandi e piccini e alle donne. E per questo torniamo a parlare di lei. «È una Giunone nata per piacere al pubblico. Le forme rotonde attirano i bambini. E ciò che arriva ai bimbi di solito conquista tutti» spiega a Adnkronos salute lo psicoterapeuta Francesco Padrini, esperto nella lettura dei tratti somatici.
Ma c’è di più, l’Antonella nazionale ha una sorta di vero e proprio effetto terapeutico sul grande pubblico: «Il suo modo di esprimersi è semplice, comunicativo ed essenziale. Usa parole sempre moderate e di buon senso. È seduttiva e passionale, ma anche dolce, materna e rassicurante» continua Padrini.
Il suo è stato definito un effetto camomilla, nel senso più positivo del termine, quello che ci vuole contro lo stress di una routine quotidiana alle prese con le sferzate della crisi. E poi diciamocelo chiaro: una donna dalle forme non canoniche per il piccolo schermo, che gioca, a volte goffamente, ma sempre dignitosamente, con lustrini, paillette e abiti impegnativi, non perfetta forse per il mondo dello spettacolo, ma che è in grado di farsi valere tra i colleghi uomini (la conduzione al femminile del festival si conta sulle dita di una mano) attira immediatamente le simpatie delle donne.
Quelle stesse donne che lottano con i chili di troppo, che faticano ogni giorno per conciliare lavoro e carriera e che spesso si trovano tarpate dall’invidia maschile. Tutte loro trovano nella Clerici la paladina che le riscatta, lei che, per salire sul palco del Festival, si è messa a dieta finendo all’ospedale, lei che per diventare mamma, «Ha incassato anche qualche delusione professionale e impersona le ansie di tutte le donne» conclude Padrini.
