Sanihelp.it – Dopo il mondo della moda anche quello della danza classica viene oscurato dal fantasma dell’anoressia. A strappare il velo sul dilagare di questo disturbo del comportamento alimentare tra pliè e arabesque in punta di scarpetta, è una protagonista affermata di questo stesso mondo, Mariafrancesca Garritano, una delle étoile della compagnia di ballo de La Scala di Milano.
«Quando ero adolescente, gli istruttori mi chiamavano mozzarella o gnocco cinese davanti a tutti: limitai così tanto il cibo che le mestruazioni mi saltarono per un anno e mezzo, a 16 e 17 anni, e scesi a 43 chili» ha raccontato in un’intervista al londinese Observer, il domenicale del Guardian. «Mangiavo una mela e uno yogurt al giorno, affidandomi all'adrenalina per superare le prove. Soffrii di gravi dolori intestinali e frequenti fratture ossee, dovute credo al tipo di dieta».
Una esperienza personale che sarebbe, però, comune a gran parte delle ballerine. È la stessa Garritano a raccontarlo: «Alcune vennero alimentate a forza in ospedale, altre colpite da depressione e sono in terapia ancora oggi». Parla al passato, ma aggiungendo anche numeri da paura attuali: una ballerina su 5 soffrirebbe di anoressia e 7 su 10 non avrebbero il flusso mestruale proprio per colpa delle forti restrizioni alimentari.
«Pare che non sia cambiato nulla. Troppo spesso le maestre sono ex ballerine frustrate che fanno agli altri quello che è accaduto a loro: i genitori pensano che le loro figlie siano in buone mani e perdono i contatti con le ragazze che instaurano una relazione religiosa con lo specchio degli esercizi, i loro insegnanti e il pubblico» racconta ancora l’étoile.
Proprio la volontà di cambiare questa situazione ha spinto la ballerina italiana a mettere nero su bianco queste scomode rivelazioni, nel libro La verità, vi prego, sulla danza. Anche a costo di rischiare il posto nella compagnia di ballo. Un rischio che ha voluto correre per una disciplina che ama, nonostante tutto.