Sanihelp.it – La notizia è arrivata come un macigno sui tanti fan che attendevano il ritorno sul palco di Sinead O’Connor: «Con enorme dispiacere devo annunciare che cancello il tour per tutto l’anno, poiché sto molto male a causa del disturbo bipolare» con queste parole la celebre cantante irlandese ha informato i sostenitori direttamente dal proprio sito web ufficiale.
Anche lei dunque è vittima del disturbo dell’umore, ricorrente e cronico, in cui si alternano fasi in cui il tono dell’umore è alle stelle (mania) e fasi in cui è depresso (depressione), due poli appunto, a cui si deve il nome della malattia. Sono molti, infatti, i personaggi di successo, anche del passato e in svariati campi dell’espressione artistica – citiamo per esempio Mozart, Virginia Wolf e Van Gogh – che ne hanno sofferto. Sono stati fatti anche molti studi circa l’eventuale nesso tra disturbo bipolare e creatività, ma non sembra esserci una connessione apparente, anche se molti malati sono stati per qualche ragione famosi e l’alternarsi dei sintomi ha aumentato la loro produzione artistica, rendendo evidente, nelle loro opere, il contrasto tra una fase e l’altra.
Ma torniamo a Sinead: «Come sapete ho avuto una seria ricaduta tra dicembre e marzo» continua sul sito. Proprio il 27 dicembre 2011, infatti, divorzia dal marito dopo soli 18 giorni di matrimonio e comincia a lanciare messaggi di aiuto tramite Twitter: «Chiedo se qualcuno conosce uno psichiatra a Dublino o a Wicklow che possa vedermi urgentemente oggi? Sto davvero male e sono in pericolo». Dalle parole ai fatti: a metà gennaio l’Huffington Post rende noto un suo tentato suicidio con un overdose di farmaci.
L’episodio, non il primo della sua vita, non l’aveva però fermata nei propositi musicali, almeno inizialmente, come lei stessa spiega sul sito: «Ero stata consigliata dal mio medico di non partire con il tour, ma io non volevo fallire né lasciare nessuno a terra dato che il tour era già pianificato per coincidere con l’uscita del mio album. Così molto stupidamente ho ignorato il suo avvertimento, tentando di essere più forte di quanto non sia davvero».