Sanihelp.it – «Non avevo paura di morire, probabilmente perché ero troppo arrabbiato con i medici» così l’attore Michael Douglas ha recentemente raccontato in un’intervista a GQ Magazine, probabilmente l’ennesima riguardante la sua salute, la sua esperienza con il tumore alla gola.
La rabbia che descrive deriva da una diagnosi decisamente tardiva del cancro, avvenuta nel 2010. Douglas aveva accusato inizialmente un fastidioso mal di denti che il medico si era limitato a trattare con una cura antibiotica, attribuendolo a una brutta infezione. Così per ben nove mesi, quasi una gestazione, senza esami di approfondimento. « Se si vede un medico, presumibilmente uno buono, e lui ti dice che non hai niente, si tende a volergli credere, giusto?» ha sottolineato la star.Ma evidentemente qualcosa che non andava c'era eccome, perché il dolore non passava, tanto che Douglas decise di rivolgersi a uno specialista che subito gli prescrisse una biopsia: in due giorni finalmente la diagnosi reale, pur drammatica, quella di un tumore alla gola che sarebbe derivato da un’infezione da Papillomavirus contratto, stando alle sue successive confessioni (poi ritrattate), praticando sesso orale.
Una rivelazione peggiorata dal fatto che, mentre lui si curava per un’ipotetica infezione, il tumore era già al quarto stadio: «Sono quasi caduto dalla sedia. Non esiste un quinto stadio. Il tumore era più o meno delle dimensioni di una noce» racconta Douglas. Ecco, quindi, che l’errore diagnostico avrebbe potuto rivelarsi fatale. Fortunatamente la vicenda è andata diversamente: mesi di radioterapia e chemioterapia, vivendo a frappé e cappuccini per via del troppo dolore nell’ingerire cibi solidi, e la battaglia vinta.
Michael Douglas contro i medici
Diagnosi
FonteAdnkronos