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Gerry Scotti adotta quattro ricercatori

Medicina

Sanihelp.it – Si chiamano Marco Carbone, Barbara Cassani, Giuseppe Celesti e Kelly Hudspeth e sono quattro ricercatori, cervelli non più in fuga che, grazie a Gerry Scotti, potranno lavorare in Italia, presso il centro di ricerca Humanitas, ai progetti cui si sono dedicati in questi anni.


Il presentatore finanzierà la loro attività di ricerca per un anno: «La generosità di Gerry Scotti contribuisce a far rientrare e trattenere nel nostro Paese quattro giovani di talento che hanno effettuato importanti esperienze all’estero» spiega il professor  Alberto Mantovani, Presidente della Fondazione Humanitas per la Ricerca. «I loro progetti di ricerca affrontano sfide fondamentali per la medicina. Migliorare la comprensione dei meccanismi del sistema immunitario può infatti portare allo sviluppo di nuove cure per malattie fra loro molto diverse, ma che hanno in comune una componente infiammatoria: tumori, malattie autoimmuni, malattie infiammatorie croniche intestinali».Marco Carbone, 33 anni, laureato in medicina, con la specializzazione in gastroenterologia ed epatologia, dal 2011 lavora a Cambridge ma grazie al sostegno del presentatore rientra in Italia, in Humanitas, per occuparsi in particolare di autoimmunità ed infiammazione del fegato, studia, cioè, questo organo per capire come funziona il sistema immunitario. Invece, Barbara Cassani, 38 anni, laureata in farmacia, grazie all’assegno di Gerry Scotti rientra dagli USA dove, negli ultimi anni, ha condotto importanti ricerche sul sistema immunitario ed in particolare sui meccanismi di immunodeficienza. In Humanitas studierà in particolare la sindrome di Omen, grave forma di immunodeficienza genetica.

Giuseppe Celesti, 31 anni, laureato in biotecnologie, ha conseguito un dottorato di ricerca in medicina molecolare ed i suoi studi sono principalmente focalizzati sul microambiente che circonda il tumore e lo aiuta a crescere e diffondersi, con l’obiettivo di sconfiggere i tumori del colon. Kelly Hudspeth 35 anni, statunitense, laureata in scienze biologiche ha conseguito in Italia il dottorato di ricerca in patologia e neuropatologia sperimentale e grazie all’assegno di Gerry Scotti, continuerà a lavorare nel nostro Paese, focalizzandosi sulle cellule natural killer, fondamentali per la resistenza nei confronti di virus e tumori.

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