Sanihelp.it – Gli influencer sono il risultato tangibile dei cambiamenti che la rete, e in particolare i Social Media, hanno portato con sé. Rappresentano, infatti, una sorta di anello di congiunzione tra il mondo digitale dei social media e il mondo fisico delle relazioni interpersonali.
L’enciclopedia Treccani definisce l’influencer come un personaggio popolare in rete, che ha la capacità di influenzare le scelte e i comportamenti di un determinato gruppo di utenti, e in particolare, di potenziali consumatori. Le aziende, infatti, investono sempre più tempo e denaro in nuovi piani marketing che includono appunto gli influencer nelle strategie di promozione e comunicazione del prodotto.
La scelta sembra azzeccata, visto che i consumatori oggi sono piuttosto propensi a riporre loro fiducia in una persona che, nonostante non conoscano, è in grado (o almeno sembra) di fornire informazioni interessanti riguardo l’acquisto di un prodotto. Ma è tutto oro quello che luccica?
Non sempre. Secondo alcuni dati, dal 10 al 20% dei followers sono falsi. È importante, quindi, saper distinguere tra l’influencer per così dire ‘buono’ e l’influencer ‘fuffa’ gonfiato con finti followers. Come? Per valutare la bontà di un profilo (pur avendo tanti like, follower e commenti) è osservare ci sono i suoi ingaggi e i suoi followers. Ad esempio, se un influencer è italiano e la maggior parte del traffico è fatto solo di stranieri qualche dubbio dovrebbe sorgere.
Il problema dell’affidabilità di un profilo quindi è molto più serio di quello che sembra.