Sanihelp.it – Larousse definisce il complesso come: un sentimento di inferiorità che genera comportamenti timidi e inibiti. Da un punto di vista psicologico, il complesso si traduce in una focalizzazione su un difetto reale o immaginario, fisico o psicologico. La persona autocosciente mantiene un'immagine distorta di se stessa.
Esistono diversi tipi di complessi: complessi fisici, psicologici e sociali.
Complessi fisici
Colpiscono più le donne che gli uomini, perché le donne sono soggette a una maggiore pressione sulla loro immagine da parte di una società che è completamente orientata al culto dell'apparenza. Si sentono obbligate a essere belle e attraenti in ogni circostanza. Nella donna i complessi riguardano generalmente il corpo e meno il viso; spesso si riferiscono al peso, al seno, alla pancia o addirittura ai glutei.
Complessi psichici
Possono riguardare la mancanza di cultura, intelligenza, prontezza mentale.
Complessi sociali
Riguardano il denaro, la professione o l'estrazione, ecc.
Quali sono le cause?
I complessi sono legati a pressioni ed errori provenienti dall'ambiente familiare che ha imposto più o meno consapevolmente al bambino un modello di perfezione. I complessi sono fortemente associati all’autostima.
D'altra parte, nascono da confronti. Questi punti di confronto sono cambiati rispetto a prima. Prima riguardavano le persone a loro vicine (genitori, vicini). oggi tutto ruota attorno alle immagini trasmesse dai media, che dettano la loro legge e contribuiscono ad esacerbare questo sentimento di inferiorità.
Non è raro poi, che persone autocoscienti mostrino una predisposizione al perfezionismo: rifiutano inconsciamente di rientrare nella media, di essere ordinari…
Naturalmente è umano avere complessi. Per un semplice motivo: l'imperfezione stessa è umana, ed è normale esserne consapevoli. Ciò che conta è la strategia che si adotta per conviverci. Alcune persone decidono di obbedire al complesso. Faranno di tutto per nascondere i loro difetti. Altri intraprendono una corsa incessante verso la perfezione, per cercare di compensare i propri punti deboli. La soluzione migliore sta nell’accettare le proprie imperfezioni. A volte non rinunciamo a correggere i nostri difetti, ma lo facciamo con uno spirito più sereno.
Quando dovresti preoccuparti?
Per quanto riguarda i complessi fisici, in casi estremi l'ossessione può trasformarsi in patologia. Si parla allora di dismorfofobia. Riguarda la paura di esporre le deformità del proprio corpo e, soprattutto, l'incapacità di vedere il proprio corpo così com'è. La persona autocosciente si guarda nei più piccoli dettagli e non riesce a comprendersi nel suo insieme. Non si vede più come un essere umano ma come un oggetto da ritoccare.
Il rischio è che questo disagio paralizzi le azioni della vita quotidiana: ci si vieta di andare in spiaggia perché non ci si assume la responsabilità del proprio corpo, ci si rifiuta di indossare i sandali perché non ci piacciono i piedi… Quando stai dando troppa importanza a un complesso, ti ritiri in te stesso e ti convinci che questa imperfezione sia la causa di tutti i tuoi fallimenti.
Questa mancanza di fiducia in se stessi si verifica normalmente durante l’adolescenza, ma assume una dimensione completamente nuova quando questo disturbo si manifesta in età adulta. Può facilmente portare alla depressione. È allora necessario un solo rimedio: la psicoanalisi.
Come superare i complessi?
Soprattutto devi permetterti di essere imperfetto e rinunciare a voler accontentare tutti a tutti i costi. Un'altra necessità: trasformare le tue differenze in risorse e concentrarti su ciò che sai fare bene. Non esitare a sviluppare gli ambiti professionali in cui hai fiducia in te stesso. Impara a guardarti allo specchio per vederti come persona, non per vedere se il tuo naso è ancora così lungo o se i tuoi fianchi sembrano ancora così rotondi. Tieni presente che il fascino nasce dall'oblio di sé, a differenza della bellezza fisica.
È fondamentale anche saper scegliere il proprio entourage, cioè le persone che ti accettano per quello che sei. Ma è importante anche saperli ascoltare e non persistere nelle proprie false credenze. Guardarsi bene: questa è una solida base per un nuovo inizio.
Quando è necessario rivolgersi a uno specialista
Consultare un professionista è possibile se il peso dei tuoi complessi diventa eccessivo. La terapia cognitiva e comportamentale (CBT) mira a modificare il comportamento del paziente, concentrandosi sui sintomi, esclusivamente attraverso il gioco di ruolo e il rilassamento. Per svolgere un lavoro approfondito è necessario optare per la psicoanalisi. Aiuterà a comprendere le cause di questa insicurezza. Ti permetterà anche di analizzare quale immagine ideale di te stesso ti sei imposto e per quali ragioni.
Infine, la chirurgia estetica può essere una soluzione in alcuni casi. Tuttavia, alcune persone si ritroveranno comunque brutte, anche se l'operazione va a buon fine. Potrebbero persino inventare nuovi difetti. Questa è la prova è prima di tutto una questione di autostima.