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I rapporti sessuali non vanno ritenuti doveri coniugali

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Sanihelp.it – È notizia di questi giorni: in Francia una donna di 69 anni ha fatto ricorso presso la Corte Europea dei Diritti Umani, vincendolo, dopo che il sistema giudiziario francese ne aveva pronunciato il divorzio attribuendole la colpa esclusiva perché aveva cessato di avere rapporti sessuali col marito.


La più alta corte europea per i diritti umani ha accettato il ricorso condannando la Francia per violazione del suo diritto al rispetto della vita privata e familiare. Nella sentenza emessa si legge:  «Il consenso al matrimonio non può implicare il consenso a futuri rapporti sessuali. Una tale interpretazione equivarrebbe a negare la natura riprovevole dello stupro coniugale».

Al contrario, evidenziano i giudici, il consenso deve riflettere la libera volontà di intraprendere relazioni sessuali in un dato momento e nelle specifiche circostanze. Ritenere i rapporti sessuali un obbligo matrimoniale «è in contrasto con la libertà sessuale, il diritto all'autonomia corporea e l'obbligo degli Stati di prevenire la violenza domestica e sessuale».

La Corte ha osservato che il concetto di doveri coniugali, così come previsto dall'ordinamento giuridico francese e riaffermato nel caso specifico, non tiene in alcun conto il consenso ai rapporti sessuali. «Nel caso in esame, la Corte non è riuscita a individuare alcuna ragione in grado di giustificare questa ingerenza da parte delle autorità pubbliche nell'ambito della sessualità». I giudici della Cedu hanno quindi concluso  che « la riaffermazione del principio dei doveri coniugali e la concessione del divorzio per colpa esclusiva della moglie non sono state basate su ragioni pertinenti e sufficienti, e che i tribunali nazionali non hanno raggiunto un giusto equilibrio tra gli interessi in gioco».

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FonteAnsa

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