Sanihelp.it – La polenta è un piatto antico dall’elevata versatilità gastronomica: si può fare con farina di mais, orzo, farro, miglio, segale, fave, castagne e addirittura, nei tempi di carestia, con le ghiande.
Gli indigeni dell’America centro meridionale cuocevano la farina di granoturco in acqua bollente e poi la condivano con salse, legumi, carne e formaggi: quest’usanza, insieme alla pianta del mais è stata importata da Cristoforo Colombo e la ricetta si è diffusa in tutta Italia e in particolare nel Veneto.
La parola polenta, però, deriva dal latino puls perchè già i romani facevano la polenta con il farro: Apicio parla della puls punica, fatta con farina, formaggio fresco, miele e uova.
Lo stesso autore parla anche delle pultes julianae, polente venete o friulane a base di spleta, olio, latte, formaggio, sughi di carne.
Da un punto di vista nutrizionale la polenta è un cibo saziante con un buon apporto calorico: 350 Kcal per 100 grammi, ma ha un elevato potere assorbente perciò le calorie che fornisce dipendono, in larga parte dal condimento utilizzato.
Il sugo e il formaggio sono sicuramente i condimenti più gustosi e più calorici, perciò per non perdere la linea è consigliabile ridurre le porzioni e preferire condimenti a base di verdure.
La ricetta verace della polenta è quella che prevede 1 kg di farina di mais in 4 litri di acqua: a fine cottura ne deve risultare una massa dura e compatta da poter essere tagliata a fette.
A secondo del condimento utilizzato la polenta prende un nome diverso: la pulenta cumudada, per esempio, si ottiene tagliando a pezzetti una polenta bene soda e accomandando i pezzetti in una terrina e mettendo, fra uno strato e l’altro, burro fuso, formaggio grattuggiato e panna: lo strato più superficiale deve essere di condimento.
La polenta così accomodata, deve essere passata in forno per qualche minuto prima di servirla nei piatti.
Nella polenta e latte la polenta bollente va buttata a cucchiate nel latte freddo: questo piatto è ottimo per la colazione.
La polenta taragna si ottiene dalla mescola di farina di mais e grano saraceno: a fine cottura si aggiungono il burro e il formaggio magro affettato affinchè le due farine si uniscano indisssolubilemnte.