Il Natale è oramai alle porte: si sa, quando arriva arriva, e viene solo una volta l'anno. Per certi versi, verrebbe da dire: per fortuna. Sì, perché al di là dell'atmosfera natalizia, delle vacanze per gli studenti, dei ritrovi famigliari, dell'albero e del presepe questa occasione porta con sé anche una buona dose di difficoltà e di problemi, il primo dei quali è il classico: a chi fare i regali, ma soprattutto cosa donare? Già, perché sarà pur vero che è il pensiero che conta, ma pensare spesso costa fatica: ci si riduce sempre all'ultimo minuto, arrivando a correre il rischio di comprare un presente anonimo, frettoloso, su misura di chiunque, cosa che produce crepe nel rapporto con una persona.
La crisi economica non fa altro che aggiungere stress allo stress: i budget risicati finiscono col restringere lo spettro delle opzioni che possiamo permetterci, dunque occorre ingegnarsi, sebbene non tutti abbiano tempo e modo di concepire uno stratagemma per aggirare l'ostacolo. Questa condizione di angoscia, di affanno da prestazione natalizia, viene definita secondo le parole della psicologa Paola Vinciguerra, Presidente della Società Europea Disturbi Attacchi di Panico (Eurodap) come «ansia da regalo», che ovviamente trova nelle festività il veicolo ideale del suo dilagare.
Per evitare questa opprimente condizione, la dottoressa Vinciguerra indica la strada di un dono magari più umile e curato nella presentazione, rispetto ad un oggetto acquistato e poi elargito senza sentimento: una vecchia foto d'un momento di condivisione, incorniciata a dovere, per esempio; o trascorrere maggior tempo coi figli, rispolverando quegli antichi riti natalizi privati dallo stile di vita odierno della magia d'un tempo, come attendere tutti assieme lo scoccar della mezzanotte della Vigilia. Occorre insomma svincolarsi dal valore economico dell'oggetto, valutandolo non in base ai soldi spesi ma al pensiero che sta dietro ad una scelta: in una parola, bisogna riscoprire il valore emotivo di un regalo, l'autentico parametro per misurare quanto un presente sia effettivamente prezioso. Dimenticarsi dello scontrino e soppesare tutto in sentimenti.
A questo proposito, sono sempre più gli italiani che cercano i regali ai mercatini di Natale, che mettono a disposizione oggetti magari meno costosi ma più artigianale. Secondo le statistiche messe a disposizione dalla Coldiretti, sono infatti ben 12 milioni i connazionali che si recano nei paesini che dispongono di questa opportunità, in cerca di un'occasione per fare un dono sentito e allo stesso tempo originale: un modo per unire l'utile del proprio portafogli, al dilettevole del turismo.