Sanihelp.it – Il numero dei fumatori italiani è in calo: attualmente fuma il 21,7% delle persone a partire dai 15 anni, corrispondenti a 11,1 milioni di italiani, di cui 5.9 milioni di uomini e 5.2 milioni di donne. I dati emergono dal’indagine condotta dalla Doxa per conto dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Milano e l’Istituto Mario Negri. Il 31 maggio si è celebrata la Giornata Mondiale senza Tabacco e quest’anno l'Oms ha scelto come tema: Le strategie di marketing del tabacco rivolte alle donne.
Su un miliardo di fumatori nel mondo, il 20% sono donne e se non si invertirà questa tendenza , i decessi tra le donne di 20 anni e oltre passeranno da 1,5 milioni nel 2004 a 2,5 milioni nel 2030. Come spiega la dottoressa Franca Fossati-Bellani, presidente della Sezione Provinciale di Milano della LILT: «Di fronte a questi dati siamo convinti che il nostro impegno a tutto campo debba proseguire con l’attuazione di strategie sempre più mirate rivolte alle aree critiche degli adolescenti e delle donne in linea con il Piano Sanitario Nazionale 2010-2012. È prioritario dunque, da parte nostra, continuare con programmi capillari di informazione e sensibilizzazione per contrastare l’epidemia da tabacco.
Ogni anno in Italia muoiono circa 80 mila persone per patologie indotte da fumo, di queste 30 mila solo per tumori al polmone, in crescita nelle donne fumatrici. Milano, tra l’altro, è la città in cui le donne muoiono di più per patologie tumorali alcol e fumo correlate. Resta dunque ancora molto lavoro da fare in considerazione del fatto che gli italiani che continuano a fumare sono ancora un’alta percentuale».
Gli ultimi dati dimostrano una diminuzione del consumo di sigarette nel nostro Paese: sono soprattutto gli uomini a smettere, mentre le donne faticano a rinunciare al vizio. Piergiorgio Zuccaro, Direttore dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) spiega che «Per quanto riguarda invece i giovani fumatori che sono 1.3 milioni nella fascia d’età 15-24, l’indagine ha rilevato che il 34.5% dei baby-fumatori inizia a fumare prima dei 15 anni e il 50.8% tra i 15 e i 17 anni: quindi l’85.3% dei ragazzi inizia a fumare prima del diciottesimo anno d’età, quando frequenta ancora la scuola. Il 73.4% dei giovani fumatori prende il vizio sotto l’influenza degli amici».
Paolo Colombo, ricercatore Istituto Doxa, pone l’accento sul rapporto donne e fumo: «Dall’indagine emerge un dato estremamente preoccupante: a Milano fuma oltre una ragazza su tre (37%) e la fascia d’età 15-24 è di gran lunga quella con la maggior prevalenza. Le milanesi che fumano sono il 21% contro il 20% della media nazionale. A Milano dunque le donne fumatrici sono leggermente di più, ma la media giornaliera di sigarette fumate è di 10 contro le 11.5 delle fumatrici nel totale Italia. È totalmente da sfatare un luogo comune sulle donne e il fumo che appare decisamente superato: la quasi totalità delle intervistate, il 95%, ritiene che il fumo non renda la donna più interessante e attraente e questa opinione è completamente condivisa anche tra le fumatrici».
Secondo Eva Negri, ricercatrice dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano «Sono prioritari interventi che inducano le donne più giovani a non iniziare, ma soprattutto le fumatrici a smettere, se si vuole arginare il continuo aumento di morti per tumori del polmone, e per tutte le patologie fumo correlate, che si registra ormai da parecchi anni a Milano.
All'inizio degli anni Ottanta le donne decedute per un tumore del polmone a Milano e provincia erano circa 250 all'anno, 13 donne su 100.000. Nei primi anni del duemila erano circa 600 all'anno, 23 donne 100.000, con un aumento quindi dell'80%.
A parità di storia di fumo, i rischi per la salute legati al consumo di tabacco nelle donne sono alti almeno quanto quelli degli uomini. Inoltre le donne fumatrici sperimentano effetti avversi specifici del loro sesso. Le fumatrici infatti hanno un rischio doppio di sviluppare un tumore della cervice uterina, entrano in menopausa più precocemente, circa un anno prima rispetto alle non fumatrici, e hanno una densità ossea minore con rischio di fratture all’anca più elevato».