Sanihelp.it – Il mieloma multiplo è un tumore che si sviluppa da alcune cellule del sangue presenti nel midollo osseo, il tessuto spugnoso che si trova nella parte centrale di alcune ossa e che ha il compito di produrre le cellule del sangue. Non è un tumore molto comune e dà una sintomatologia poco specifica, come stanchezza, dolori, fragilità ossea, infezioni ripetute, sanguinamenti (per esempio dal naso, dalle gengive), quindi a volte viene scoperto per puro caso, facendo accertamenti per altri problemi.
Sono stati presentati recentemente ad Atene i risultati di studi PERSEUS e CEPHEUS sulla sopravvivenza libera da progressione a lungo termine in pazienti affetti da mieloma multiplo di nuova diagnosi, eleggibili e non eleggibili a trapianto autologo di cellule staminali, trattati con daratumumab sottocutaneo e in combinazione con bortezomib, lenalidomide e desametasone. Questa combinazione di farmaci con daratumumab è stata approvata dalla Commissione Europea per estendere le indicazioni di trattamento dei pazienti adulti affetti da mieloma multiplo di nuova diagnosi. Daratumumab è un anticorpo monoclonale potente inibitore della crescita in vivo di alcuni tipi di cellule tumorali.
«Oggi, la sopravvivenza dei pazienti affetti da mieloma multiplo e arruolati negli studi clinici, si prolunga spesso oltre la durata degli stessi studi clinici. Il ricorso ai modelli matematici di previsione sta diventando quindi sempre più diffuso per riuscire a stimare i benefici dei trattamenti sulla sopravvivenza dei pazienti», afferma Elena Zamagni, Professore Associato di Ematologia dell’Istituto di Ematologia L. e A. Seràgnoli dell’IRCCS AOU S. Orsola-Malpighi di Bologna.
Questo porta a pensare che, con un follow-up più lungo dello studio PERSEUS, l’aspettativa di vita per i pazienti affetti da mieloma multiplo di nuova diagnosi eleggibili al trapianto potrebbe essere paragonabile alla loro aspettativa di vita senza la malattia.