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Notti in bellezza: viso più giovane al risveglio

Strategie cosmetiche e alimentari

Sanihelp.it – Cosa fa invecchiare la pelle prima del tempo? La mancanza di sonno, per il 59% delle donne, e lo stress (53%). È quanto rivela uno studio condotto da Clarins su 1.571 donne di tutto il mondo. La percezione è corretta: stress e notti disturbate sono all’origine di una sovrapproduzione di radicali liberi, che provocano un invecchiamento precoce.


Il fibroblasto, la cellula che garantisce l’aspetto levigato e tonico della pelle, viene costantemente aggredito durante il giorno (da smog, sole, sbalzi di temperatura e così via), si esaurisce e non svolge più il ruolo di garante della giovinezza. Compaiono i segni dell’invecchiamento: rughe, macchie, opacità.  

Durante le ore di sonno, però, la pelle auto ripara questi danni. «Di notte la pelle ha meccanismi biologici specifici, come dimostrato da numerosi studi– conferma il professor Fabio Rinaldi, docente di dermatologia alle università di Brescia, Firenze, Parigi  e presidente dell’International Hair Research Foundation – Aumenta la temperatura cutanea, per dilatazione dei capillari, e ciò causa un’importante perdita di acqua dall’epidermide. La secrezione di sebo diminuisce determinando secchezza, prurito o ipersensibilità. La rigenerazione delle cellule cutanee è aumentata: i cheratinociti e i fibroblasti mettono in moto meccanismi di autoriparazione dai danni ambientali, soprattutto da inquinamento e raggi ultravioletti.

Alla base di questi meccanismi ci sono alcune sostanze naturali, come la melatonina. È il vero pacemaker cronologico del corpo: studi scientifici dimostrano che, da mezzanotte alle 4 del mattino, è molto attiva e svolge un’azione di regolazione dei meccanismi di controllo dei passaggi dell’acqua attraverso l’epidermide e un’azione antiossidante potente. Ecco perché un sonno adeguato per tempi (8 ore) e qualità (senza continui risvegli) fa bene alla pelle». 

Come aiutare la pelle a dormire (quindi a rigenerarsi) bene? Con un’adeguata detersione serale e l’applicazione di una crema da notte ad azione riparatrice, idratante, lenitiva. Deve combattere i primi segni d’invecchiamento respingendo i danni provocati durante il giorno dalle aggressioni ambientali, rafforzare la barriera idrolipidica e, contemporaneamente, stimolare la produzione naturale di collagene ed elastina.

Ma la cosmesi non basta: bisogna porre attenzione all’alimentazione. «La cena salva pelle prevede cibi ricchi di ornitina (carne, pesce, latte, uova), un aminoacido che, principalmente durante la notte, regola la secrezione di insulina e di ormone della crescita, e di triptofano, che stimola la produzione di melatonina: lo troviamo nella pasta, nella banana, nel latte – spiega l’esperto – La maggior efficacia dell’ornitina si ottiene assumendola tra le 9 e le 10 di sera. Anche la modalità di cottura dei cibi modifica la quantità di sostanze utili o nocive che arrivano fino alla pelle: un barbeque per cena invecchia tantissimo la pelle!». 

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