Miastenia grave MG
Sintomi
In linea generale si può dire che l’individuo affetto da miastenia manifesta un progressivo indebolimento muscolare associato ad affaticabilità. L’esordio clinico viene spesso precipitato da situazioni di stress, da traumi o da altre malattie. Il cosiddetto periodo attivo della malattia, che dura in media 5 anni, è determinante per la prognosi: quasi sempre l’esordio è caratterizzato da disturbi oculomotori (per esempio, si affaticano gli occhi guardando la televisione; possono comparire ptosi palpebrale, strabismo e diplopia); a volte i sintomi restano sempre solo questi, altre volte la malattia può generalizzarsi, coinvolgendo anche i muscoli della masticazione, della deglutizione, della fonazione e degli arti (il paziente non riesce più a pettinarsi, a masticare, a parlare) nonché del cingolo pelvico (il soggetto non riesce a salire le scale). Il soggetto comincia a compiere questi gesti ma l’attività non viene mai completata.
La malattia ha un andamento progressivo ed è caratterizzata dall’alternarsi di periodi di remissione e di peggioramento. Le complicanze più gravi sopravvengono se e quando viene coinvolta la muscolatura respiratoria. Tale evento si può presentare come condizione di assoluta emergenza, nel corso di una crisi miastenica (dovuta a un improvviso peggioramento della malattia) o di una crisi colinergica (in caso di sovradosaggio terapeutico con anticolinesterasici).
Il soggetto tipico può essere una giovane donna oppure un uomo oltre i 40 anni: la prima possibilità è la più frequente, la seconda solitamente la più grave.
Cause
La miastenia è causata da un difetto della trasmissione a livello della giunzione neuromuscolare ( placca motrice), conseguente a un’aggressione autoimmune contro i recettori postsinaptici dell’ acetilcolina: la presenza di autoanticorpi diretti contro i recettori colinergici è stata infatti dimostrata nel 90% dei casi: questi ostacolarebbero la trasmissione degli impulsi nervosi rendendo impossibile il mantenimento nel tempo della contrazione e quindi dello sforzo muscolare. È stato osservato che i pazienti colpiti da miastenìa hanno ancora il timo: iperplastico il più delle volte, sede di una neoplasia -timoma- nei casi restanti. Si sta ancora indagando quindi sul ruolo preciso del timo nell’eziopatogenesi di questa malattia. Inoltre si è riscontrata un’ alterazione della popolazione linfocitaria timica, con maggior numero di linfociti B rispetto ai T, il che potrebbe giustificare la produzione autoanticorpale. Altre associazioni segnalate sono quelle con i distiroidismi (soprattutto ipertitoidismi), con l’iposurrenalismo e con altre malattie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico e l’artrite reumatoide.
Terapia consigliata
La malattia viene diagnostica tramite: 1) test con inibitori reversibili dell’acetilcolinesterasi ( anticolinesterasici): la prova, eseguita per iniezione endovenosa di cloruro edrofonio, ottiene un effetto clamoroso, risolvendo la sintomatologia in breve tempo (e purtroppo per breve tempo); 2) la positività del test precedente va confermata attraverso l’esecuzione di una elettromiografia (EMG) con stimolazione ripetitiva, che mostrerà una risposta muscolare in progressivo decremento; 3) è infine possibile dosare gli anticorpi contro i recettori postsinaptici dell’acetilcolina: ciò risulta utile particolarmente nelle forme di miastenìa solamente oculare, dove l’EMG non è praticabile.
Contro i sintomi la terapia medica consiste nell’inibitori reversibili dell’acetilcolinesterasi a più lunga durata d’azione rispetto al cloruro edrofonio, come la piridostigmina. La terapia eziologica sfrutta l’effetto immunosoppressore dei cortisonici. In casi selezionati (presenza di timoma, forme generalizzate, età inferiore ai 50 anni) si ricorre all’asportazione chirurgica del timo (timectomia). La plasmaferesi consente di sostituire il plasma del paziente con quello di donatori sani, privo di autoanticorpi.
Farmaci
– MESTINON*20CPR 60MG
– MESTINON*50CPR 180MG RP
– PROSTIGMINA*IM 6F 0,5MG 1ML
Tag cloud dei sintomi
affanno
affaticabilità
apoplessia
fame di aria
asfissia
astenia
blefaroptosi
ritorno del boccone in bocca
difficoltà a camminare
claudicazione
colpo
disturbi della deambulazione
debolezza
difficoltà della deglutizione
diplopia
disartria
disfagia
disfonia
dispnea
ematemesi
eruttazioni
esauribilità
mancanza del fiato
disturbo della fonazione
mancanza delle forze
ipotonia muscolare
alterazione del linguaggio
disturbi del linguaggio
perdita completa della mobilità
perdita della mobilità
diminuzione del tono dei muscoli
occhi strabici
incrociamento degli occhi
chiusura dell’occhio
caduta della palpebra
paralisi delle palpebra
paralisi
paresi
difficoltà nel parlare
impossibilità di parlare
difficoltà della parola
perdita della parola
difficoltà della pronuncia
ptosi palpebrale
raucedine
difficoltà della respirazione
difficoltà di respiro
mancanza del respiro
riflusso
rigurgito
ruminazione
singulto
senso di soffocamento
spossatezza
stanchezza
strabismo
alterazione nell’emissione di suoni
visione doppia
visione strabica
disturbi della vista
alterazione della voce
sangue nel vomito
zoppicamento