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Ragazze: l’importanza dello sport

Uomini più sportivi delle donne

Sanihelp.it – Si chiama Donna Sport – L’Atleta più brava a scuola, il concorso dedicato alle giovani atlete italiane che praticano una qualsiasi disciplina sportiva federale a livello agonistico e che, nell’anno scolastico o accademico 2010/2011, abbiano ottenuto una votazione con una media eccellente. Una volta concluse le selezioni del concorso, le tre giovani (tra i 16 e i 20 anni) che avranno saputo conciliare meglio lo studio e le attività sportive, saranno premiate con un viaggio di studio a Londra in occasione delle Olimpiadi 2012 e con altri premi di carattere formativo.


Diana Bracco, Presidente e Amministratore delegato del Gruppo Bracco che ha ideato il concorso spiega: «I dati CONI-ISTAT evidenziano che per 100 uomini che svolgono un’attività sportiva ci sono soltanto 70 donne. Per noi è importante che sia presto raggiunto l’obiettivo della parità, così come auspichiamo che cresca la percentuale complessiva degli Italiani che si dedicano allo sport in modo continuativo, che oggi si attesta appena al 22%. Troppo poco, visto che numerosi studi scientifici internazionali hanno dimostrato i benefici sia fisici sia psicologici derivanti dallo sport praticato sin dai banchi di scuola».

La professoressa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano sottolinea l’importanza dell’attività sportiva nella salute delle ragazze: «Purtroppo ancora oggi la maggioranza dei genitori considera lo sport, specialmente nelle ragazze, un fattore accessorio della loro crescita, o addirittura una perdita di tempo rispetto allo studio. Secondo alcuni studi le variabili che più influenzano le probabilità che i giovani facciano sport sono diverse: un basso reddito familiare riduce di ben tre volte la possibilità che i figli facciano sport, così come un basso livello culturale dei genitori lo dimezza rispetto all’avere dei genitori laureati. Altro dato fondamentale di cui tener conto è che oltre il 70% dei ragazzi abbandona l’attività sportiva dopo la pubertà. Un precoce abbandono è legato in primo luogo alla difficoltà nel conciliare studio e allenamenti, a difficoltà economiche familiari e alla comparsa del ciclo mestruale per quanto riguarda le ragazze. Gli studi dimostrano inoltre che le adolescenti inattive hanno un rischio raddoppiato di depressione e di disturbi dell’attenzione, specialmente a scuola; un rischio triplicato di disturbi psicosociali che le rendono più vulnerabili all’uso di fumo alcol e droghe e maggiori problemi psicosomatici, come disturbi dell’alimentazione e maggior probabilità di comportamenti antisociali rispetto alle coetanee che praticano abitualmente sport».

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