Sanihelp.it – Non sempre tessuti ricercati, pizzi e dettami della moda rispettano la fisiologia delle parti intime femminili, aiutando a prevenire o a curare irritazioni e altri disturbi. Per questo è nato un prodotto, completamente italiano, per permettere a tutte le donne di indossare indumenti intimi in tutta sicurezza, senza rinunciare a essere sexy.
La nanofibra, una fibra in grado di regolare la crescita di microrganismi in modo del tutto naturale, è la prima applicazione della nanotecnologia in campo tessile. La nanotecnologia è un ramo della scienza applicata e della tecnologia che ha lo scopo di manipolare la materia a livello molecolare. La nanofibra ha come principale caratteristica quella di non rilasciare sostanze nocive, restando estremamente traspirante e antiodore.
Come testimonia il dottor Filippo Murina, ginecologo e ricercatore, Direttore scientifico dell’Associazione Italiana Vulvodinia Onlus, la zona genitale della donna è spesso soggetta a irritazioni e infiammazioni di natura infettiva, allergica o microtraumatica, possibili fonti di disturbi quali prurito e bruciore.
La flora batterica e il rivestimento cutaneo di superficie (film idrolipidico) garantiscono una prima protezione verso gli agenti aggressivi esterni, cui oggi si sommano, grazie alla nanofibra, le capacità di barriera ai microrganismi che non hanno modo di riprodursi.
Due ricerche scientifiche, una in vitro, l’altra sul campo svolta dalla Clinica Ostetrico Ginecologica L. Mangiagalli di Milano, confermano le proprietà ipoallergeniche e normalizzanti la crescita batterica della regione genitale nelle donne utilizzatrici del nuovo tessuto.
La prima collezione in nanofibra è disponibile in nove modelli e quattro colori nei negozi di intimo da febbraio 2012.